Pubblicato il: 04/03/2020 alle 08:16
La Casa Reclusione di San Cataldo è stata teatro di un’aggressione di massa nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria– Nella mattinata di ieri all’interno della sezione del penitenziario, il personale di Polizia Penitenziaria durante una regolare attività di controllo, mentre si trovava all’interno di una camera con diversi detenuti, è stato aggredito senza una motivazione comprensibile che potesse scatenare tanta ira da aggredire il personale e barricarsi dentro la stanza. Pare che tale azione sia stata determinata dal fatto che i detenuti ivi ristretti avessero occultato all’interno della stanza uno o più telefonini, peraltro la norma ne vieta l’uso, e per evitare che il personale di Polizia Penitenziaria mentre si trovava dentro la stanza per una ordinaria attività di controllo lo potesse ritrovare, hanno inscenato l’aggressione colpendo il personale che si trovava all’interno. Immediatamente, il personale di Polizia Penitenziaria, riesce a mettersi in salvo uscendo dalla stanza, dove peraltro, gli stessi detenuti si erano attrezzati con mazze ricavate dai piedi dei tavolini di legno e mettendo suppellettili avanti i cancelli di uscita riuscendo a barricarsi all’interno. Gli stessi detenuti, barricati dentro la stanza, utilizzando il telefono occultato, inviavano telefonate ai familiari e allertavano le forze dell’ordine come se la Polizia Penitenziaria stesse operando un’azione di violenza nei loro confronti. In quest’ultimo periodo nel territorio nazionale cambia scena ma il film è sempre lo stesso – dice Rosario Mario Di Prima – coordinatore regionale del SiNAPPe, i detenuti continuano ad aggredire il personale di Polizia Penitenziaria senza giustificati motivi ma sempre e solo per l’insofferenza alle regole disposte dall’Ordinamento Penitenziario e alla vita all’interno degli Istituti di Pena. Nella gran parte dei casi, l’azione di violenza è determinata per contrastare l’azione di controllo del personale, l’insofferenza alla regole e la contrapposizione allo Stato. Purtroppo oggi, la violenza inaudita dei detenuti, ha costretto il personale di Polizia Penitenziaria della Casa Reclusione di San Cataldo a ricorrere alle cure Sanitarie presso il Ponto Soccorso dell’Ospedale, avendo riportato “Trauma contusivi facciale, con tumefazione e ferita lacerocontusa con prognosi di giorni sette”. Non è il colore, la cittadinanza o il credo che fa la differenza, aggiunge Di Prima, ma i detenuti, per fortuna la minoranza, che dimostrano la loro insofferenza alle regole la sfogano con azioni di violenza. La situazione presso la Casa Reclusione di San Cataldo, anche se gli organici sono in sofferenza rispetto alle reali necessità, afferma ancora Di Prima, non è difficile e non si sono registrati, in passato, incresciosi fatti di aggressioni nei confronti della Polizia Penitenziaria come quello di oggi. Oggi gli aggressori hanno portato a termine un segno criminoso per tentare di occultare ed evitare il ritrovamento del telefonino che, comunque, è stato sequestrato immediatamente dopo. Ancora una volta, la capacità, il forte attaccamento al lavoro e la matura abnegazione del personale di Polizia Penitenziaria dell’Istituto sancataldese, Coordinati dal Comandante di Reparto oltre che con la presenza diretta del Direttore, pur operando in situazioni di gravi difficolta è risuscito ad evitare il peggio e a riportare la calma, all’interno della Casa Reclusione. Il SiNAPPe nel fare un plauso al personale di Polizia Penitenziaria di San Cataldo, formula gli auguri di pronta guarigione ai poliziotti che hanno dovuto fare ricorso alle cure sanitarie.