Pubblicato il: 25/11/2017 alle 09:09
Un’assemblea studenti trasformatasi in una grande festa dell’accoglienza: è quello che è accaduto giovedì mattina presso la palestra dell’Istituto di istruzione secondaria superiore “Manzoni-Juvara”, retto dalla dirigente scolastica Giuseppina Mannino.
I 29 ragazzi ospiti del centro di primissima accoglienza per minori stranieri non accompagnati “Michele Magone” di San Cataldo hanno fatto festa assieme ai loro coetanei del “Manzoni-Juvara” raccontando le loro storie fatte di sacrifici, di sofferenze e di violenze.
“La prigionia in Libia è stata per 4 mesi una continua violenza nei miei confronti – ha esordito Mandè Dibibè Ben, 17 anni dal Mali- perché non mi consentivano di allontanarmi fino a quando non ho pagato il riscatto pari a 40000 franchi (circa 800 euro, ndr). I miei genitori sono poveri e non avevano la possibilità di pagarmi il riscatto, per fortuna mio zio è venuto in mio aiuto e dopo aver pagato il riscatto sono stato liberato e mi hanno consentito di imbarcarmi per l’Italia. I 4 giorni di navigazione sono stati terribili, a volte abbiamo vissuto momento di terrore e paura, a causa del vento, delle condizioni climatiche ma oggi sono qui a parlare con voi. Grazie per avermi ascoltato e soprattutto voglio dirvi una cosa: anche io sono un giovane e voglio essere un giovane come voi”.
Applausi da parte degli studenti coordinati da Gloria Notarrigo, rappresentante degli studenti, che ha voluto ringraziare i vertici della Essequadro, la società che gestisce il centro di San Cataldo, per la disponibilità mostrata nell’aver accettato l’incontro-confronto con gli alunni. “Voi siete giovani – ha affermato la dirigente scolastica prof.ssa Giuseppina Mannino- ed avete il diritto-dovere di capire cosa accade in questo mondo, capire cosa significa essere liberi, cosa significa soffrire, cosa significa sacrificarsi per ottenere una vita migliore”.
“Voi avete dei genitori che vi sovvenzionano, con la paghetta quotidiana, per farvi vivere bene, per farvi deliziare i piaceri della vita – ha affermato il dott. Valerio Martorana, direttore del Cpa “Michele Magone” di San Cataldo –loro provengono da situazioni di schiavitù e devono pagare per ottenere la libertà. Voi avete la spiaggia al mare, l’ombrellone, loro il gommone. Riflettiamo sul vero significato della vita e su come debba essere gestita, da parte di ciascuno di voi, la libertà non dimenticando che, assieme a questi minori stranieri, avete in comune la Vita, gustatela nella sua interezza”.
Le varie testimonianze dei minori stranieri sono state tradotte dalla mediatrice culturale Nawal Moqran: “Voglio incontrare mia mamma in Francia- ha esordito Aziz Fofana, 14 anni, il più piccolo degli ospiti del centro arrivato lo scorso 4 novembre dallo sbarco di Reggio Calabria- non la vedo da quando avevo 8 anni”.
“La giornata di giovedì è stata organizzata direttamente dai rappresentanti d'istituto del liceo Alessandro Manzoni – ha sottolineato Gloria Notarrigo– abbiamo ascoltato con interesse le testimonianze di questi ragazzi. Con la musica, che è il linguaggio universale dei giovani, abbiamo creato empatia, divertimento. L’esecuzione di un flashmob con teloni e bombolette fra tutti i ragazzi, ha permesso di lasciarci nel cuore un ricordo indelebile poiché abbiamo capito e ammirato il coraggio di chi nella vita ha perso quasi tutto e che possiede dentro di sé una grande voglia di ricominciare in meglio”.