Pubblicato il: 11/11/2013 alle 11:45
Una task force per contrastare la contraffazione che vedrà riuniti ministero dell’Interno, forze di polizia e associazioni dei commercianti in modo da garantire “una vigilanza permanente”. Lo ha annunciato il ministro Angelino Alfano intervenendo alla giornata di mobilitazione a favore della legalità organizzata dalla Confcommercio, collegato in diretta streaming a Caltanissetta dove si è svolto il convegno “Legalità, mi piace!”
“In questo modo potremo avere un coordinamento e un flusso costante delle informazioni a livello centrale”, ha spiegato il vicepremier, che a breve convocherà un comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica allargato agli enti locali e dedicato proprio a questo tema. “Di sola repressione non si vive, ma è già qualcosa”, ha detto Alfano, che ha assicurato “tolleranza zero” nei confronti degli irregolari e si è detto intenzionato ad “andare già durissimo contro il commercio illegale e contraffazione” e a “rimettere a sistema tutto il sistema di contrasto al commercio abusivo”. Perché è vero che “non possiamo permettere che le nostre città diventino dei suk”, ha riconosciuto, ma non è nemmeno ammissibile che l’unica forma di contrasto siano gli inseguimenti degli abusivi da parte delle forze di polizie, essendo un contrasto che “rende brutte le nostre città, specie quelle turistiche”.
“Voglio essere molto chiaro – ha sottolineato Alfano. Noi siamo un popolo accogliente ma non possiamo accogliere tutti, assicurare contemporaneamente un futuro dignitoso alle nostre imprese e ai nostri ragazzi e agli immigrati che violano le nostre regole. Si sottopongano alle nostre leggi”. Il ministro ha paragonato infatti i commercianti onesti a dei corridori che portano uno zaino fatto di “regole burocratiche, diritti dei lavoratori, tasse da pagare e una serie di adempimenti che vanno da Europa ai comuni”, mentre gli abusivi hanno lo zaino vuoto. “Chi arriverà prima?”, ha poi chiesto retoricamente. Anche per questo il ministro ha rivolto un appello all’Ue: “L’Europa deve fare la sua parte fino in fondo. L’Italia non può ricevere tanti vincoli e, quando poi si tratta di contrasto dei prodotti illegali, pochi controlli alle frontiere”.