Pubblicato il: 03/02/2014 alle 19:33
«Non emergono allo stato infiltrazioni di tipo mafioso nei movimenti No Tav né in altri movimenti che si oppongono a grandi opere come il Muos in Sicilia». Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano nel corso di un'audizione in commissione bicamerale Antimafia. Cade così – attraverso l'interventio del numero uno del Viminale – l'accusa più volte trapelata che i movimenti fossero infiltrati da esponenti della malavita interessati a egemonizzare la protesta sociale e a «trattare» direttamente con lo Stato le diverse forme di risarcimento.
GIOCHI. «Le infiltrazioni malavitose e mafiose nel gioco d'azzardo e nello sport hanno, invece, conosciuto un notevole incremento grazie all'enorme volume di affari del comparto e a forti legami con sodalizi criminali esteri in una dimensione transnazionale», dice il vicepremier. La diffusione esponenziale di giochi e scommesse ha fatto accrescere l'interesse della criminalità organizzata sul settore. La mafia vuole assumere il controllo di sale Bingo e punti Snai, spesso con macchine manomesse, per riciclare denaro ed impiegare manodopera».
BENI CONFISCATI. «Per rimuovere le criticità riscontrate e denunciate nell'organizzazione e nei meccanismi di gestione dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati alle organizzazioni mafiose – precisa il vicepremier – verrà previsto un coinvolgimento nella governance di esponenti del volontariato ed enti locali nonché di manager autorevoli, l'assegnazione diretta dei beni alle associazioni anti-mafia e la vendita ai privati solo se ciò si rivela impraticabile: Anche per evitare una gestione improduttiva da parte delle autorità pubbliche».
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