Pubblicato il: 01/04/2016 alle 20:40
Un altro dramma occupazionale per decine di famiglie di Caltanissetta. Si tratta dei lavoratori dell’IPAB Monsignor Gurrera di Via Filippo Turati. A denunciare la precaria situazione dei dipendenti della casa di riposo sono i sindacati Cgil, Cisl e Uil, attraverso i rispettivi segretari generali Giovanna Caruso, Gianfranco Di Maria e Carmelino Centorbi che in una nota congiunta denunciano come i lavoratori dipendenti – 15 in tutto – vantano ben 11 stipendi arretrati e 2 tredicesime. Eppure, nonostante non vengano retribuiti da quasi un anno, i dipendenti continuano “a prestare la propria attività con grande abnegazione e senza alcuna interruzione del servizio. Circa sei mesi fa – affermano i tre sindacalisti – l’Opera pia Boccone del Povero,firmò all’Ufficio del Lavoro con le OO.SS. un accordo che prevedeva il pagamento di 2.500 euro con una mensilità proporzionale fino al saldo del debito . Bene tale accordo è stato totalmente disatteso”.
Secondo i tre esponenti sindacali “ad aggravare tale situazione, da oggi, la cooperativa che operava all’interno della casa di riposo, con altre 15 lavoratrici che coadiuvavano nelle varie figure professionali i suddetti dipendenti dell’IPAB,ha licenziato tutte le lavoratrici, perché vanta un credito di ben sedici mensilità da parte dell’Istituto. Cooperativa il cui presidente riferisce di avere presentato decreto ingiuntivo per il recupero del credito”.
Per Caruso, Di Maria e Centorbi si tratta di una situazione insostenibile che “oltre ad avere portato alla disperazione le 15 lavoratrici licenziate, crea un grave problema anche ai dipendenti cui è stato chiesto il sacrificio di raddoppiare i turni, sospendere ferie, riposi e per chi ne aveva diritto anche la Legge 104 e che ancora una volta con grande senso di responsabilità proseguiranno il loro lavoro”.
I tre segretari di Cgil, Cisl e Uil chiedono “con forza al Presidente dell’Opera Pia Boccone del Povero quale sia il loro progetto per il futuro dell’Istituto e quando porteranno a conoscenza della città le loro intenzioni e come pensano,se lo pensano, concretamente di riportare la situazione economica in linea con il pagamento delle spettanze ai lavoratori”. I sindacati annunciano che a breve proclameranno lo stato di agitazione del personale “in attesa che venga convocato un tavolo prefettizio dove tutte le domande che da troppo tempo non hanno risposta. E chiederemo loro se abbiano trovato una possibile risoluzione del problema”.