Pubblicato il: 29/01/2025 alle 16:09
Il CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) di Caltanissetta ed Enna coordinato dal dirigente scolastico, professore Giovanni Bevilacqua da sempre attivo nell’offrire opportunità educative nelle strutture carcerarie, ha recentemente portato a termine con successo il percorso di italiano L2 per gli ospiti stranieri dell’Istituto Penale Minorile (IPM) di Caltanissetta. Il CPIA, attraverso i suoi percorsi di scuola media e biennio di scuola superiore, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per l’istruzione all’interno del carcere.
Grazie all’attiva collaborazione della direttrice dell’area educativa Viviana Savarino, della dott.ssa Silvia Cirami e al supporto imprescindibile della polizia penitenziaria e del comandante dirigente Corrado Pintaldi è stato possibile garantire un ambiente sicuro e favorevole all’apprendimento. “La sicurezza è stata gestita con grande attenzione dal personale penitenziario, mentre gli educatori hanno creato un contesto pedagogico inclusivo ed efficace,” ha sottolineato la docente del cpia Eleonora Passamonte.
Che ha altresì dichiarato: “Insegnare l’italiano a questi giovani non è solo trasmettere una lingua, ma offrire loro gli strumenti per integrarsi, comunicare e costruire una nuova vita. È un lavoro che richiede dedizione, ma i risultati sono straordinari.”
Il percorso di italiano L2 rappresenta molto più di un’opportunità educativa: per i giovani stranieri detenuti, è una possibilità di riscatto. Imparare la lingua italiana e conseguire titoli riconosciuti apre le porte a un reinserimento concreto nel territorio e nella società.
“L’istruzione è una chiave fondamentale per il cambiamento,“. Attraverso la scuola, diamo a questi ragazzi la possibilità di riscrivere il loro futuro, aiutandoli a lasciarsi alle spalle gli errori del passato.”
Questo esempio virtuoso di sinergia tra istituzioni scolastiche, personale educativo e forze di sicurezza dimostra quanto sia cruciale investire nell’educazione come strumento di integrazione e cambiamento sociale. È la prova tangibile che, anche in contesti difficili come quelli carcerari, la scuola può trasformare vite e contribuire a costruire una società più inclusiva e solidale.