Pubblicato il: 20/08/2024 alle 16:20
In occasione della settimana dedicata all’Alzheimer a Caltanissetta si incontreranno i rappresentanti di diverse associazioni e familiari dei pazienti per fare il punto su nuove terapie, diagnosi precoce e soprattutto cercare di fare rete. L’idea di riunire diverse realtà, il 22 settembre all’istituto Testasecca, nasce dalla collaborazione tra il presidente della cooperativa Etnos di Caltanissetta Fabio Ruvolo e il neurologo Giuseppe Zappalà (nella foto), punto di riferimento in Italia per quanto riguarda l’Alzheimer. Oggi il dottore Zappalà è responsabile dell’ambulatorio di Alzheimer dell’ospedale “G. Giglio di Cefalù”, all’interno del reparto di Neurologia diretto dal primario Luigi Grimaldi. Ambulatorio dove vengono somministrate terapie di ultima generazione. “La giornata dedicata all’Alzheimer è il 21 settembre di ogni anno – spiega il dottore Zappalà – ma sono previste iniziative lungo tutta la settimana. E così abbiamo pensato per il 22, a Caltanissetta, che è al centro della Sicilia, di far convergere diverse associazioni, come la Aima, Associazione Italiana Malati di Alzheimer, di Catania, di cui faccio parte, ma anche associazioni nate da poco per riuscire a farci sentire. L’Alzheimer è una condizione patologica neurodegenerativa tra le più diffuse dopo i 60 anni e l’incidenza raddoppia ogni 5 anni. I farmaci per l’Alzheimer esistono da 25 anni e hanno rallentato la malattia. I farmaci di nuova generazione che stiamo somministrando mirano ad eliminare la sostanza patogena che si accumula nel cervello, la cosiddetta proteina Beta-Amiloide. E’ importante che la diagnosi venga fatta per tempo per rallentare l’evoluzione e per rendere maggiormente efficace la terapia. Se la diagnosi non viene fatta per tempo i farmaci non funzionano. Per questo – continua Zappalà – vogliamo fare una sorta di consorzio regionale per cercare di utilizzare protocolli comuni di approccio a queste problematiche, sia in termini di prevenzione che per quanto riguarda la cura. E poi i familiari hanno delle problematiche che molto spesso non vengono affrontate dai centri ospedalieri che normalmente curano le malattie nella fase acuta. Ma alle malattie croniche e ingravescenti viene dedicata minore attenzione. Avere una maggiore conoscenza di questi meccanismi e anticipare la diagnosi è importante. E per far questo bigogna coinvolgere il mondo della sanità, le istituzioni e le famiglie. L’iniziativa è nata allo scopo di conoscerci e aggregarci per aumentare la possibilità per i pazienti e i malati di utilizzare le tecniche più innovative e i protocolli di diagnosi più utilizzati nel mondo senza disperdersi nei meandri della sanità pubblica. Oltre all’Aima di Catania, a Caltanissetta saranno presenti le associazioni delle province di Siracusa, Trapani, Enna, Ragusa. La riunione, durante la quale saranno affrontati temi di natura scientifica e sarà dato spazio a un dibattito con domande e risposte, è aperta a chiunque fosse interessato”.