Pubblicato il: 09/10/2014 alle 14:19
L'amico esisteva realmente ma la circostanza che fosse in pericolo era tutto un bluff. Un trabocchetto escogitato da due immigrati che questa mattina a Caltanissetta hanno approfittato di un'ambulanza del 118 per farsi accompagnare da una parte all'altra della città, inventando di sana pianta che un loro amico – straniero pure lui – avesse bisogno di medicazioni urgenti. La telefonata è arrivata a metà mattinata alla sala operativa del servizio 118, in cui una voce straniera richiedeva con un italiano poco comprensibile all'operatore di avere bisogno di una ambulanza perché un amico si era sentito male. Quando il mezzo di soccorso è giunto nei pressi della tendopoli di Pian del Lago allestita sotto al cavalcavia – nel punto indicato da chi aveva effettuato la telefonata – i soccorritori hanno trovato due immigrati i quali hanno spiegato di essere stati fraintesi in quanto l'amico che necessitava di una medicazione si trovava altrove e che loro li avrebbero accompagnati nel punto in cui l'altro si trovava. Così i soccorritori del 118, con spirito di servizio e di fronte ad una richiesta di soccorso da esitare, hanno fatto salire a bordo dell'ambulanza i due stranieri che si sono fatti accompagnare fino al viale Conte Testasecca, nei pressi della Villa Cordova dove in effetti sono scesi e hanno incontrato l'amico. Quest'ultimo, però, presentava sì una fasciatura dovuta ad una medicazione ma ha negato che avesse chiesto aiuto né tantomeno l'intervento del personale medico. E' stato allora che l'equipaggio del soccorso ha sentito puzza di imbroglio e ha severamente rimproverato i due immigrati che – s'è poi scoperto – avevano scroccato un passaggio su un'ambulanza per non percorrere a piedi quel tratto di strada dalla periferia al centro storico, rischiando una denuncia per procurato allarme e interruzione di pubblico servizio.