Pubblicato il: 28/08/2014 alle 16:10
Ampliare il distretto giudiziario della Corte d'Appello di Caltanissetta per evitarne la chiusura. Alla vigilia della riforma della Giustizia che domani il Guardasigilli Andrea Orlando porterà al Consiglio dei Ministri, il comitato cittadino dell'Unione di Centro esprime alcune considerazioni “per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tematica e al rischio derivante di vedere soppresso un Distretto giudiziario, tanto importante quanto vitale per il nostro territorio”.
“Già da mesi il nostro partito – scrivono i membri del comitato in un documento – ha avuto a cuore la questione attraverso l’impegno profuso dell’On. Miccichè nel promuovere, a Dicembre del 2013, un tavolo tecnico alla presenza dell'allora Ministro della Giustizia Cancellieri, il Presidente della Corte di Appello Salvatore Cardinale e il Presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante. In quella sede era illustrata la proposta (costituendo altresì un gruppo di lavoro) di ampliamento della Corte di Appello, con l'annessione di alcuni comuni territorialmente più vicini a Caltanissetta, giacché i decreti legislativi 155 e 156 del 2012 sulla riforma giudiziaria avevano previsto la soppressione di alcuni Uffici del Giudice di Pace e del Tribunale di Nicosia, con la conseguenza che solo i Tribunali di Caltanissetta, Enna e Gela avrebbero costituito l’attuale Distretto.
Secondo l'Udc “la chiusura del Tribunale di Nicosia ha comportato, quindi, un depauperamento del territorio in quanto privando il Distretto della Corte di Appello del quarto Tribunale, ha esposto la stessa Corte di Appello dinanzi alla possibile soppressione che comporterebbe automaticamente la chiusura di altri Uffici quali la Procura Generale della Repubblica, la Direzione Distrettuale Antimafia, il Tribunale di Sorveglianza, il Tribunale per i Minorenni, la Procura della Repubblica per i Minorenni. Al fine di scongiurare la probabile soppressione della Corte di Appello di Caltanissetta, il gruppo di lavoro costituito presso la Corte di Appello e composto da rappresentanze della Magistratura locale, del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, della Dirigenza Amministrativa e del Sindacato Confsal-Unsa-Giustizia, ha prospettato la creazione del cosiddetto Tribunale della Montagna e la conseguente razionalizzazione del territorio del Distretto della Corte di Appello con l'annessione di alcuni comuni dell’ormai ex provincia di Agrigento, territorialmente più vicini, ovvero Canicattì, Campobello di Licata, Ravanusa e Licata, attualmente ricadenti nel Distretto della Corte di Appello di Palermo”.
“Inoltre, il progetto del Tribunale della Montagna, già depositato presso il Ministero della Giustizia dal Movimento per la Difesa dei Territori e approvato recentemente dal Consiglio Giudiziario della Corte di Appello di Caltanissetta, comporterebbe l'inglobamento nel territorio dell'ex Circondario del Tribunale di Nicosia di una parte dei comuni dell'ex Circondario del Tribunale di Mistretta e alcuni del palermitano, contigui territorialmente alla città di Nicosia. Ciò porterebbe al risultato di avere un più esteso e razionale circondario giudiziario facente capo ad un solo Tribunale con sede a Nicosia e consentirebbe al Distretto di Corte di Appello di Caltanissetta di ottimizzare il servizio di giustizia in un territorio collocato al centro della Sicilia, con evidenti vantaggi in termini di raggiungimento da parte degli utenti. Pertanto – aggiungono i componenti del comitato cittadino dello scudocrociato – anche in considerazione dell'attuale situazione economica, la ricaduta negativa che avrebbe un'eventuale soppressione della Corte di Appello sull'indotto sottintenderebbe la perdita di posti di lavoro con riferimento al personale amministrativo, di magistratura e delle forze dell'ordine, e il conseguente trasferimento in altre sedi, con gli annessi problemi economici ricadenti sui rispettivi nuclei familiari, nonché la diminuzione della presenza di utenti che gioverebbe alle strutture ricettive del nostro territorio. Pertanto, il comitato cittadino dell’Unione di Centro esprime solidarietà nei confronti di quanti paventano l’eventuale chiusura della Corte di Appello, promuovendo fin d’ora incontri con Ordini professionali e sindacati atti alla promozione di tutte quelle azioni da mettere in campo al fine di tutelare l’indotto, favorire l’ampliamento dell’attuale Distretto giudiziario e rispondere a criteri legati al presidio del territorio e alla garanzia di legalità per i cittadini”.