Pubblicato il: 15/01/2016 alle 08:46
E’ stato presentato a Caltanissetta, nella sala consiliare di Palazzo del Carmine, il romanzo di Riccardo Arena, presidente dell’ordine dei giornalisti di Sicilia e appassionato cronista di “nera” e “giudiziaria” presso il Giornale di Sicilia e collaboratore de La Stampa, Panorama, Il Foglio e dell’agenzia Agi. “Anche oggi non mi ha sparato nessuno”, è il titolo del secondo romanzo di Arena che accompagna il lettore – dall'uomo della strada al collega – tra le pagine di un libro straordinariamente attuale.
Tra realtà, finzione e situazioni potenzialmente vere, l’autore ha delineato tra le pagine un avvincente intreccio nel quale istituzioni e cosche mafiose si fondono, confondono e interagiscono.
Il racconto, il cui stile letterario è variegato per l’abbondante presenza di “tweet” di un ipotetico Presidente del Consiglio, appassionato di donne e di “slogan” da lanciare sui social network, e di lettere scritte da diversi anonimi a un direttore di giornale, ha un filo conduttore con il quale, “l’io narrante”, traccia un ritratto della Sicilia e dell’Italia e dei rapporti, spesso ambigui, che si realizzano tra soggetti appartenenti a mondi che presumibilmente stanno agli antipodi.
All’incontro, al quale erano presenti il segretario dell’Assostampa nissena Alessandro Anzalone e la vice segretaria Ivana Baiunco, il regista Michele Albano ha letto alcuni brani dal estratti dal libro “Anche oggi non mi ha sparato nessuno”.
Nulla è stato scritto per caso e in ogni parola, vicenda o personaggio si trova un pizzico di ironia, saggezza o provocazione e ciò si evince già dallo stesso titolo dalla duplice interpretazione. La frase, “anche oggi non mi ha sparato nessuno”, infatti, era pronunciata dai giornalisti di cronaca nera quando tornavano in redazione a scrivere ma nel libro è stata recuperata e rivisitata seguendo un altro sillogismo: “Se oggi nessuno mi ha sparato è perché non ho dato fastidio a nessuno e, dunque, non ho perseguito la legalità ma mi sono piegato al desiderio di chi è più potente di me”. Nessuno, però, rimane indenne da questa considerazione: politici, imprenditori, giornalisti e malavitosi.
Non poteva, durante il dibattito in aula, non nascere una pungente analisi della società italiana e di come le istituzioni affrontano il loro mestiere, di come reagisce la società civile e in ultimo, ma certamente non meno importante, di come è cambiato il modo di veicolare le informazioni e di comunicare con la massa.
Nell’aula, gremita di autorità civili e militari, giornalisti e cittadini, Riccardo Arena ha lanciato, anche attraverso le pagine del suo libro, alcune pungenti analisi della società contemporanea che non offrono risposte certe ma invitano alla riflessione. La società si sta evolvendo e, per trasformarla in meglio serve il supporto e la collaborazione di tutti, nessuno escluso.