Un calo di energia nella notte e poi all'alba il ritorno al quadro eruttivo di ieri. Era sembrato placarsi l'Etna che invece è ancora attivo: la colata che emerge dalla bocca apertasi nel nuovo cratere di Sud-est è bene alimentata e il fronte più avanzato ha superato il Belvedere. Il ‘braccio' adesso si riversa nella desertica Valle del Bove, lontano da centri abitati. Dal cratere è presente un'attività stromboliana, con fontane di lava, boati e emissione di cenere. Quest'ultima la notte scorsa era cessata, ma è ripresa nuovamente e, in via precauzionale, è stato emesso un Vona Red, un allerta rosso, per gli spazi aerei: l'aeroporto di Catania al momento permette solo 5 atterraggi l'ora, mentre non ha limitazioni per i decolli.
Hanno lasciato l'ospedale Cannizzaro dove erano stati medicati ieri quattro dei feriti nell'esplosione dell'Etna. Una coppia tedesca che era sotto choc che è stata dimessa nella tarda serata di ieri. Una donna, anch'essa tedesca, che ha riportato una frattura al gomito, e un giovane di Zafferana Etnea, che è una delle guide dell'Etna rimaste ferite, con un trauma cranico, hanno invece firmato le dimissioni volontarie. La turista, con il braccio protetto da un tutore, ha preferito continuare il suo viaggio e il giovane tornare a casa. I due erano stati soccorsi dal personale di un elicottero del 118 e ricoverati con codice giallo.
Ieri la colata che emerge dalla bocca apertasi nella base meridionale del nuovo cratere centrale dell'Etna e che avanza, lentamente, verso la desertica Valle del Bove, a quota 2.700 metri, ha avuto un'improvvisa accelerazione e impatta, con i suoi oltre mille gradi centigradi, sulla neve che si stava sciogliendo: l'esplosione è immediata e violenta. “Freato-magmatica”, la chiamano gli esperti dell'Ingv.
Pietre incandescenti e lapilli volano nell'aria, mentre risuonano assordanti i boati del vulcano, e oggi una decina di persone è stata investita da questi materiali, nessuna in maniera grave: escoriazioni, lacerazioni e qualche trauma non grave. Per la maggior parte si tratta di turisti tedeschi e inglesi, attratti dall'eruzione in corso; ma anche una guida dell'Etna, un vulcanologo dell'Ingv e una giornalista della Bbc, che doveva realizzare un servizio dal fronte lavico.