Pubblicato il: 05/05/2023 alle 10:04
Otto persone sono state uccise e 13 sono rimaste ferite in Serbia durante alcune sparatorie avvenute vicino alla città di Mladenovac, a circa 60 chilometri a sud della capitale Belgrado. La polizia serba ha arrestato la persona sospettata dell'attacco, riferiscono i media di Stato. Si tratta di un ventunenne. Teatro degli episodi diversi villaggi intorno alla città di Mladenovac: prima a Dubona, poi a Malo Orašje e quindi a Šepšin. Bratislav Gašić, ministro degli Interni, ha definito gli attacchi "un atto di terrorismo". Il capo dell'agenzia di intelligence BIA, Aleksandar Vulin, e il ministro della Salute Danica Grujičić hanno visitato i feriti in ospedale, constatando che 7 su un totale di 13 versano in gravi condizioni.
Tra le vittime di Malo Orasje, secondo alcune testimonianze, vi sarebbero un agente di polizia e sua sorella. In tutto, l'attacco ha fatto 8 vittime, nella seconda strage registrata nel Paese in pochi giorni: solo mercoledì scorso un ex allievo aveva sparato in una scuola di Belgrado uccidendo 9 persone, otto studenti e una guardia giurata, e ferendo altri 6 ragazzi e una insegnante. Il giovane sospettato per la strage di ieri sera, 21 anni, è stato arrestato. Come riferiscono i media locali, il giovane avrebbe sparato a più riprese con un'arma automatica indiscriminatamente contro persone del luogo.
Nella caccia all'uomo protrattasi per tutta la notte sono stati impegnati oltre 600 poliziotti, appoggiati da alcuni elicotteri. Il ragazzo è stato infine bloccato e arrestato nei pressi di Kragujevac, città industriale a circa 150 km a sud di Belgrado. Due dei feriti, portati in vari ospedali, anche a Belgrado, sono in condizioni serie. Da oggi in Serbia e fino a domenica è stato proclamato il lutto nazionale per la strage nella scuola di Belgrado, dove il 2 maggio un 13enne, sparando con la pistola del padre, ha ucciso otto allievi del suo stesso istituto e una guardia giurata, ferendo altri sei coetanei e una insegnante. (ANSA)