Pubblicato il: 27/01/2018 alle 09:33
“Dall’1 luglio 2016 al 30 giugno 2017 il Tribunale di Caltanissetta, dove è stata istituita la sezione specializzata in materia di protezione internazionale nonché per il contrasto dell’immigrazione illegale, ha definito 1.043 procedimenti rimanendo pendenti, al 30.6.2017, n.1.332 procedimenti”. E’ quanto ha affermato il presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta, Maria Grazia Vagliasindi, in occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario.
“I paesi di provenienza più rappresentati nel 2017 sono Nigeria, Guinea, Pakistan Bangladesh e Costa d’Avorio. Seguono Mali, Senegal, Gambia, Eritrea, Sudan.
Rispetto al 2016, anche nel panorama del contenzioso nisseno, diminuiscono gli eritrei, aumentano gli ivoriani, si confermano i nigeriani ed emerge la novità Pakistan, in particolare regione del Punjab, da cui provengono molti dei richiedenti protezione ospitati nel centro di Caltanissetta”. Tuttavia “è emerso che nella regione del Punjab, non è stata riscontrata una situazione di conflitto armato”. In alcuni casi “i ricorrenti hanno addirittura prodotto documentazione falsa (contratti di lavoro risultati falsi a seguito di riscontro presso l’Inps sono stati trasmessi al PM). Sulla base delle indicazioni dei reports sono state rigettate dal Tribunale di Caltanissetta le richieste di protezione fondate sulla regione del Punjab.
Per quanto riguarda lo status di rifugiato gli accoglimenti delle domande di protezione sussidiaria, ridotte rispetto alle altre forme di protezione, hanno riguardato, da ultimo, persone dichiaratamente omosessuali”. Il presidente della Corte d’appello ha rilevato che il forte flusso migratorio “impone il rafforzamento degli organici”. Il personale amministrativo rimane infatti carente in tutte le sedi del distretto (Caltanissetta, Gela e Enna), così come l’organico della magistratura.