Pubblicato il: 25/11/2013 alle 17:01
Nel giorno dedicato alla lotta contro il femminicidio, a Gela, un cittadino rimasto nell’anonimato, ha collocato ai piedi di un albero di piazza Salandra, un cippo marmoreo con la scritta “Gela piange vittime innocenti; in memoria di Grazia Scimè”, la casalinga morta, nel settembre dell’88, durante la guerra di mafia clan rivali, in un agguato teso da due killer a un ambulante. Nella sparatoria, rimasero ferite altre tre donne che, come Grazia Scimè, alle 10 del mattino, stavano facendo la spesa alla bancarella di prodotti ortofrutticoli della vittima designata, Giuseppe Nicastro, rimasto colpito solo di striscio. I killer lo assassinarono alcuni mesi dopo. Una targa in memoria della casalinga gelese era stata già collocata anni fa nel prospetto del teatro Eschilo. Poi la targa, durante i lavori di ristrutturazione, sparì. Il sindaco, Angelo Fasulo, ha riferito che la targa verrà ricollocata ma in un punto diverso perché il teatro è un immobile sottoposto a vincolo storico-architettonico.