Pubblicato il: 05/08/2014 alle 07:44
Sequestro di beni ai fini della confisca, per un valore di circa 25 milioni di euro, appartenenti a imprenditori da anni operanti soprattutto nel settore degli appalti pubblici nel trapanese. L'operazione è stata condotta da Polizia e Guardia di finanza a Trapani, Campobello di Mazara, Santa Ninfa, Alcamo, Castellammare del Golfo e Santa Venerina. Il provvedimento ablativo nei confronti di Domenico Funaro di Santa Ninfa e del figlio Pietro, accusati di mafia, è stato emesso dal Tribunale di Trapani su proposta del questore. Il sequestro riguarda: tre beni immobili, 38 beni mobili (autovetture, furgoni, mezzi meccanici) 11 società/imprese (capitali sociali e pertinenti complessi aziendali), 22 partecipazioni in altre società, 82 tra conti correnti e rapporti bancari di altra natura. Alla base dell'indagine vi sono le dichiarazioni rese da Vincenzo Sinacori, già capo del mandamento mafioso di Mazara del Vallo e divenuto poi collaboratore di giustizia.