Pubblicato il: 10/02/2014 alle 07:57
Il 10 febbraio 2004 è stata istituita la “Giornata del Ricordo” per commemorare le vittime Italiane  delle foibe a opera delle truppe partigiane comandate da Tito, e degli esuli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia.
L’intento che ha mosso la lodevole iniziativa è quello di non far dimenticare che la guerra e il massacro di un popolo è un reato contro l’umanità e chiunque ha il dovere morale di ribellarsi ai soprusi o di denunciarli. Una pagina di storia, quella che ha coinvolto Tito, che molto spesso manca nei libri di storia.
La comunità militante di AREA 300 a voluto ricordare le vittime e gli esuli connazionali dimenticati per anni attraverso un'azione forte e provocatoria in giro per la città e, proprio in quelle vie che, geograficamente, interessano le foibe: Via Istria, Viale Trieste, Via Dalmazia e Via Pola. Area identitaria 300 ha posto nelle tabelle segnaletiche delle seguenti vie un fiocco tricolore, simbolo per antonomasia della Giornata del Ricordo, per tributare il loro riconoscimento a questi  figli d'Italia troppo a lungo dimenticati, perché anche loro devo e sono martiri della storia Italiana che devono essere ricordati con degna memoria.
Inoltre oltre al fiocchetto tricolore nelle tabelle delle vie è stato posto un foglio a firma di Area 300 e Comitato 10 Febbraio, che spiega il significato dell'azione fatta dalla comunità militante, cosa sono le foibe e il perché non vengono ricordate.
I responsabili di e militanti di Area 300 hanno voluto spiegare le motivazioni legate a tale iniziativa: “solo da qualche anno è stata istituita la Giornata del Ricordo, in memoria delle vittime e dell'esodo Giuliano-Dalmata. Vogliamo tenere vivo il ricordo di un pezzo di storia del nostro Paese taciuta e insabbiata per oltre sessant'anni. Una tragedia che non coinvolge solo le trecentocinquantaseimila persone inermi costrette a un doloroso esilio, morte nelle foibe e nei campi di concentramento ma un dramma collettivo che coinvolge una popolazione intera, è ormai finito in periodo di tacere e non ricordare, no esistono martiri di serie A o di serie B”.