Processo per direttissima da remoto questa mattina per il 27enne sancataldese Emanuele Gioacchino Rizzo, il giovane che era stato arrestato qualche giorno fa dai carabinieri per evasione dai domiciliari. Il ventisetteenne, assistito dall'avvocato Giuseppe Dacquì, si è difeso affermando davanti al giudice che era stato autorizzato dalla Corte d'Appello a recarsi a Palermo per fare una visita specialistica per via di un ascesso. Nella struttura dove si era recato non era stato ricoverato per via dell'emergenza coronavirus per cui il medico aveva prescritto una terapia da seguire a casa. Una volta tornato a San Cataldo, sempre secondo il racconto del giovane, si è fermato in fila al supermercato perché aveva avuto un calo di zuccheri e voleva comprarsi qualcosa da mangiare. Ma i carabinieri lo hanno riconosciuto ed è scattato l'arresto. Oggi nel corso del processo per direttissima il giudice Santi Bologna ha disposto la misura dei domiciliari con braccialetto elettronico accogliendo parzialmente la richiesta dell'avvocato Giuseppe Dacquì della riammissione in libertà. Il pm Chiara Benfante aveva chiesto invece la custodia cautelare in carcere.