Pubblicato il: 14/12/2015 alle 11:23
A cura della nutrizionista nissena Alessandra Cucchiara
Quest’anno la Befana ha anticipato il suo arrivo portando il carbone a tutti, buoni e cattivi, non più nelle calze di Natale, ma in una maniera decisamente più originale, con pane e pizzette dal colore nero pece. Il colore di questi prodotti è dovuto all’aggiunta di un ingrediente: il carbone vegetale. Si tratta di una polvere che si ottiene dal legno di diverse essenze (pioppio, salice, betulla o tiglio, solo per fare qualche esempio) sottoponendoli a un processo di pirolisi, ovvero una decomposizione termica che avviene in assenza di ossigeno. Quello che si ottiene è una polvere finissima, inodore ed insapore. Il carbone vegetale è da tempo commercializzato sotto forma di compresse per i disturbi gastrointestinali come meteorismo, pancia gonfia, flatulenza o come antidoto da far bere a chi ingerisce sostanze tossiche come funghi o altri veleni. Questo perché, una volta ingerito, il carbone vegetale ha la capacità di legare qualsiasi cosa transiti lungo il canale digerente, ha quindi una notevole capacità adsorbente. A questo proposito un eventuale problema può essere invece l’interferenza con l’assorbimento dei principi nutritivi e dei farmaci, ne dovranno, ad esempio, tener conto le donne che assumono la pillola anticoncezionale, oppure i diabetici o chi ha disfunzioni tiroidee. Dobbiamo inoltre sapere che per l'uso alimentare in Europa non è considerato un ingrediente ma un additivo, un semplice colorante (E 153). Ma gli Stati Uniti non hanno mai autorizzato l’utilizzo di tale additivo in quanto si sospetta che possa contenere sostanze cancerogene, come il benzopirene, che sono un tipico prodotto ottenuto dalle combustioni. Secondo l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) per le quantità minime in cui viene assunto, non ci sono rischi che il benzopirene possa avere effetti nocivi sulla nostra salute. Fa riflettere però che negli Stati Uniti ne viene vietato l’uso alimentare. Quindi il pane nero non fa male, ma non ha neanche quelle proprietà miracolose che gli vengono attribuite. Una pizza con il carbone vegetale non sarà più digeribile. I prodotti da forno, come tutti quelli lievitati, possono dare una spiacevole sensazione di gonfiore. Se il problema è il gonfiore intestinale le soluzioni potrebbero essere altre. Più che altro la vedo come una moda del momento, per innovare e stupire con questo colore nero intenso. Il colore nero non influisce sul sapore, che risulta uguale alla pizza o pane comune, ma l’aspetto resta comunque poco invitante.
Un pane più digeribile? Optiamo per del pane non lievitato, come quello azzimo, oppure a lievitazione naturale. La pasta madre contiene moltissimi enzimi che migliorano la digeribilità del pane, ancora meglio se poi vengono utilizzate farine integrali, come quella di farro.
Che il carbone rimanga compito della befana per i bambini “cattivi”…
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