Pubblicato il: 12/02/2024 alle 20:32
Riorganizzare i pronto soccorso e avviare subito i concorsi per i primari. Sono questi due degli obiettivi principali che si è posto, a due settimane dal suo insediamento Salvatore Lucio Ficarra. Originario di Mazzarino, 59 anni, dopo anni nelle direzioni di diverse aziende sanitarie della Sicilia, torna nella sua provincia come commissario straordinario dell’Asp di Caltanissetta e la sua, le premesse lo fanno pensare, sarà una partenza alla grande. Ficarra, 59 anni, vanta infatti un curriculum di tutto rispetto. Per anni è stato direttore amministrativo a Gela per poi prendere lo stesso incarico all’Asp di Enna. Poi direttore generale dell’Asp di Agrigento, commissario straordinario dell’Asp Ragusa e direttore generale di Siracusa e ora commissario straordinario, ma presto direttore generale, dell’Asp di Caltanissetta. Arrivato giovedì scorso, come lui stesso ha raccontato oggi pomeriggio, nella sua intervista in esclusiva a Seguo News, è stato subito accolto benissimo da ex e nuovi colleghi.
Quali saranno i suoi primi interventi all’interno dell’Asp di Caltanissetta?
La mia intenzione, tenendo conto della carenza di medici, è quella di rafforzare anche gli ospedali minori. L’idea è che debbano diventare un filtro per alleggerire i pronto soccorso. Principalmente per la parte relativa ai pronto soccorso stiamo elaborando un progetto di filtro per i codici bianchi e verdi. Saranno riaperti all’interno degli ospedali ambulatori dedicati ai codici bianchi e verdi con medici presi dal territorio. Il 40-45% degli accessi sono sostanzialmente inappropriati. Al pronto soccorso infatti non aspetta il codice rosso ma chi ha codice bianco o verde. Questi ultimi quindi dopo il triage saranno indirizzati agli ambulatori loro dedicati e non dovranno neanche pagare il ticket.
Quali saranno le altre iniziative da mettere subito in campo?
Avvieremo subito i concorsi di direttore di struttura complessa per i reparti che tutt’ora non hanno un primario. Questa è una priorità perché la presenza del direttore rende più attrattivo il reparto sia per i pazienti che per i medici che voglio venire a lavorare. I pochi medici che si specializzano preferiscono i grandi ospedali di Catania e Palermo. Fare i concorsi per direttori di struttura complessa sarebbe già un elemento attrattivo. E poi vedremo di chiudere rapporti di convenzione con le università per avere assegnati i medici specializzandi. I medici stranieri? Se la Regione ce li manda ben vengano. Poi vogliamo definire i capi dipartimento che non sono stati affidati. E infine dopo 20 anni sono in corso le procedure per la definizione degli incarichi di posizione, per capirci gli ex capi sala. Attualmente svolgono questa mansione senza incarico ufficiale e invece vogliamo organizzare queste posizioni.
Quali le novità invece riguardo al territorio?
Per quanto riguarda l’area territoriale stiamo cercando di definire tutte le procedure per l’attuazione delle Case di Comunità e degli ospedali di Comunità. Per quanto riguarda le Cot (Centrale operativa territoriale, ndr) hanno funzione di coordinamento della distribuzione dei pazienti a seconda del caso specifico e si trovano a San Cataldo, Caltanissetta, Gela e Mussomeli. Per queste la Regione ci ha riconosciuto 690 mila euro di finanziamento. Poi ci sono 9 case di comunità che saranno attivate a San Cataldo, Caltanissetta, Mussomeli, Riesi, Gela, Mazzarino, Serradifalco, Niscemi e Sommatino per le quali sono stati riconosciuti 12 milioni e mezzo di finanziamento. Si troveranno tutti i servizi sanitari del territoriale, dagli specialisti all’Adi (Assistenza Domciliare integrata). E infine sono previsti due ospedalità di comunità, a San Cataldo e a Mazzarino per i quali ci hanno dato circa 4,9 milioni per la ristrutturazione. Si attiveranno dei reparti che saranno gestiti anche con la collaborazione dei medici di medicina generale e andranno ad affiancare quello che posto ora c’è già. Per quanto riguarda i tempi di programmazione per tutta l’attività ciò avverrà entro il 2026. Già da ora inizieranno i lavori”.
un’altra domanda che era da fare e’ questa: che novita’ prevede per i precari per la loro stabilizzazione?