Pubblicato il: 08/10/2022 alle 12:49
Nuovi aumenti in arrivo per luce e gas. Nell’ultimo trimestre dell’anno, a partire dal primo ottobre fino al 31 dicembre 2022, secondo quanto riferito dall’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), è previsto un rincaro del 59%, mentre per il gas (la comunicazione ufficiale arriverà a novembre), probabilmente l’incremento si aggirerà intorno all’80%. Alla luce di questi nuovi parametri, per una giornata tipo si spenderanno oltre 5 euro al giorno di elettricità. E quindi occorre risparmiare, non sprecare energia, scegliere i modelli di elettrodomestici meno energivori e usare solo quelli che sono indispensabili.
Sono diversi, in questi giorni, i portali che stanno ipotizzando consumi e ricette salva euro. Altroconsumo, ad esempio, fa una stima dei costi: se si utilizzano tutti i giorni tutti gli apparecchi che abbiamo a casa, senza badare a sprechi e al netto degli aumenti di ottobre, si spenderanno (considerando un costo della luce di 0,27 euro al kilowattora) 5,32 euro al giorno, che fanno 160 euro al mese, solo di consumi. Il portale online di comparazione di tariffe Facile.it ha invece realizzato un’analisi per calcolare come cambia il costo dei consumi degli elettrodomestici che si utilizzano più frequentemente e si basa su alcuni parametri di riferimento: – considerazione i consumi dichiarati nelle etichette energetiche dei singoli elettrodomestici;
– il prezzo di riferimento dell’energia nel mercato tutelato aggiornato al quarto trimestre 2022 valido per una famiglia tipo; – il concetto di famiglia tipo stabilito in base ai consumi, che secondo i parametri di Arera sono di 2.700 kWh/anno e 3 kW di potenza impegnata; – il riferimento alla classificazione energetica precedente alla modifica del 2021.
Frigorifero. È uno dei più energivori, visto che sta sempre acceso. Se vecchio, va quindi sostituito con uno in classe A+++ e il risparmio può arrivare infatti fino a 100 euro l'anno. Per calcolare il consumo del frigorifero, Facile.it ha preso ad esempio un apparecchio da 350 litri di capienza. In classe A+++ il consumo è di 0,27 euro al giorno. Se classe scende a B, il consumo sale 0,92 euro ma può arrivare anche a 1 euro al giorno per stare costantemente acceso. La conservazione dei cibi, quindi, arriva a costare circa 30 euro al mese e oltre 350 euro in un anno. Lavatrice. La lavatrice è un elettrodomestico indispensabile. Un ciclo di lavaggio può avere diversi costi. La fase più energivora della lavatrice è il riscaldamento iniziale dell’acqua con picchi di 1,5-2,3 kilowatt. Se si lava a freddo invece, il momento con maggior impegno di potenza è la parte della centrifuga. Se si usa la lavatrice a 30 gradi, si può arrivare ad un risparmio del 90 per cento, rispetto a lavaggi con temperature più alte e lavaggi fatti non a pieno carico. Considerando un apparecchio da 7 kg: nella classe energetica più efficiente (A+++) si arriva a spendere 0,53 euro all’ora, mentre con la classe B il prezzo sale a 0,88 euro. La spesa annua varia, ovviamente, in base al numero di lavaggi che si realizzano, ma secondo le stime si attesta circa 90 euro, difficilmente supera i 100. Lavastoviglie. Tra le fasi più energivore, oltre a quella iniziale per scaldare l’acqua, c’è quella di risciacquo che fornisce anche il calore finale di asciugatura: i picchi di potenza sono in queste due fasi. Meno critica è la fase di asciugatura. Per calcolare in consumo di una lavastoviglie, con un lavaggio di 13 coperti, se l’elettrodomestico appartiene alla classe energetica più efficiente, A+++, la spesa è di 0,55 euro a ciclo, mentre se l’etichetta è la B il costo sale a 0,88 euro. Asciugatrice. Oltre ai consumi occorre considerare i picchi di potenza in alcune fasi del ciclo che possono arrivare a 0,6-1 kilowatt per i prodotti a pompa di calore e a oltre 2,5-3 kilowatt per quelle vecchie a condensazione. Forno elettrico. Il forno è l’unico elettrodomestico per cui la classificazione energetica non è stata modificata. La fase di riscaldamento è la più energivora e può arrivare per i prodotti domestici da incasso a circa 3 kilowatt. Con un apparecchio da 70 litri, il valore più alto è A+ e, in quel caso, la spesa del consumo si attesta a 0,46 euro. Se, invece, la classe scende a B il prezzo sale a 0,73 euro. Il prezzo alla fine del mese o in un anno varia, ovviamente, a seconda della quantità di volte che il forno viene utilizzato. Pompe di calore (condizionatori, scalda acqua, caldaie). La maggior parte degli impianti di climatizzazione con pompa di calore rimane sotto i 3 kilowatt. Anche i boiler elettrici per l’acqua sanitaria hanno picchi di potenza inferiori. Invece se si considerano le pompe di calore per il riscaldamento aria-acqua, usate nelle abitazioni unifamiliari, l’impegno di potenza è importante: per gestire i picchi di potenza serve un contratto da 6 kilowatt. Per un condizionatore medio di classe energetica efficiente A+++, il costo per un’ora di accensione è di 40 centesimi. Costo che sale a 0,69 euro se la classe dell’apparecchio si abbassa a B. Asciugacapelli. Tra gli apparecchi più noti per l’alto impiego di energia è l’asciugacapelli. L’analisi prende ad esempio un modello da 2 mila watt: tenendolo acceso circa 10 minuti il consumo ha un costo di 22 centesimi, variabile a seconda della frequenza di utilizzo e dalla tipologia di phon. Meglio selezionare una temperatura intermedia (60-80 gradi) e usare la ventola dell’asciugacapelli alla massima velocità per avere asciugatura senza picchi elevati di assorbimento e con meno stress per i capelli. Stufette e termoventilatori. Hanno in genere una potenza massima di circa 2 kilowatt. Se può selezionare il livello di potenza, meglio limitarsi al più basso che in genere è circa la metà della potenza massima. Caricabatterie del telefono. Attenzione ai caricabatterie del telefono lasciati attaccati alla presa: in un anno il consumo extra per tre caricabatterie attaccati può sfiorare i 9 kilowattora anche se lo smartphone è l’apparecchio elettronico che consuma meno in assoluto. Utilizzandolo per bene, ricaricarlo per un’ora con un caricabatterie standard da 5 watt, non costa neanche un centesimo: 0,003 euro. Ferro da stiro. Il consumo medio di un ferro da stiro è di circa 2000-2200 watt e quindi una spesa che da 50 centesimi a un euro l'ora. Televisione. Considerando una tv led da 40 pollici, in classe A++ la spesa basata su circa due ore di accensione è di a 0,03 euro. Se l’apparecchio è in classe B, il costo sale a 0,12 euro. Più aumentano i pollici e più scende la classe energetica, più aumenta il prezzo del consumo. Wi-fi. Il router del wi-fi è sempre collegato nelle abitazioni, così da garantire alla famiglia una linea internet sempre attiva. Il suo consumo energetico, in termini di costi, si attesta a 13 centesimi al giorno. (Gds.it)