Pubblicato il: 01/04/2016 alle 11:54
Va rifatta da zero, soprattutto pensata e allargata politicamente, la Giunta del sindaco Ruvolo. Ne sono convinti i due consiglieri “dissidenti” del Partito Democratico, Annalisa Petitto e Francesco Dolce, convinti che i due anni di governo del centrosinistra a Palazzo del Carmine non abbiano brillato per risultati. Anzi, l'aut-aut dei due dem è netto: subito rimpasto, coinvolgere altre forze politiche nel frattempo entrati nella maggioranza – i consiglieri dei Moderati per Caltanissetta e oltre a Salvatore Licata e Linda Talluto, i primi a sganciarsi dal Polo Civico – e rilancio dei punti del programma elettorale. Altrimenti? Petitto e Dolce garantiscono che non vogliono posti al sole – quindi niente assessorati alla loro area di riferimento e ad esponenti orbitanti nel circolo dem “Faletra” – ma assicurano che “saremo consiglieri di maggioranza nella misura in cui il programma della maggioranza e il metodo democratico e partecipativo da noi sposato verrà seriamente messo in atto dal sindaco che, in tempi rapidi e non più rinviabili, dovrà azzerare la sua Giunta e cercare di ritrovare e rilanciare quelle motivazioni che erano l'elemento trainante del progetto Alleanza per la Città”.
Le bordate di Petitto e Dolce contro Ruvolo, la Giunta e quindi gli assessori del Pd Massimo Bellono (Sviluppo Economico) e Amedeo Falci (Lavori pubblici e Ambiente), vanno dal caos amministrativo su revisione del Prg, i finanziamenti fantasma dell'Unione Europea e quindi sull'inesistente Ufficio Europa, quindi dalla mancata riorganizzazione e digitalizzazione degli uffici, alla cattiva gestione degli impianti sportivi alla mancata programmazione delle attività e di rilancio delle strutture culturali, su tutte il centro polivalente “Michele Abbate”. E poi una Settimana Santa organizzata senza ritorni in chiave turistica, un'Amministrazione comunale incapace di saper organizzare nei tempi giusti i punti di ristoro lungo il percorso delle processioni così da ridare decoro e dignità tanto al centro storico quanto ai riti religiosi, passando per la stagione teatrale affidata al maestro Moni Ovadia che ha “peccato” di una scarsa promozione sul piano della comunicazione e di un coinvolgimento di compagnie teatrali locali, con il risultato di poche presenze di pubblico. Un disastro a tutto tondo che viene bollato da Francesco Dolce e Annalisa Petitto come un fallimento “dal quale prendiamo le distanze”.