Inserire la diagnosi e lo screening precoce dell’autismo e dei disturbi della comunicazione e della relazione nel nuovo Piano di Prevenzione della Regione Siciliana. Questa la proposta progettuale formulata e promossa dal Cefpas, dall’Associazione Culturale Pediatri Centro Sicilia e dall’Asp di Caltanissetta e discussa nel corso dell’audizione del 10 dicembre in Commissione VI “Servizi Sociali e Sanitari” dell’ARS, presieduta dall’on. Giuseppe Digiacomo e alla presenza, tra gli altri, degli onorevoli Giorgio Ciaccio, Giuseppe Arancio, Gino Ioppolo e Vincenzo Fontana.
Presenti all’incontro, il direttore del Cefpas Angelo Lomaglio, il Presidente dell’ Associazione Culturale Pediatri Centro Sicilia Sergio Speciale, il rappresentante dell’Associazione neuropsichiatria infantile della Regione siciliana Antonio Vetro, il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta Carmelo Iacono e il direttore sanitario dell’Asp di Caltanissetta Marcella Paola Santino.
“La proposta – ha commentato Angelo Lomaglio – scaturisce dalle evidenze emerse nel corso del Convegno in tema di “Autismo – DSA e ADHD” tenutosi al Cefpasil 7 novembre scorso, in merito al ruolo centrale della diagnosi precoce e delle terapie di trattamento per i disturbi dello spettro autistico, che riguardano ormai, non più soltanto bambini, ma centinaia di persone adulte, uomini e donne. Il percorso formativo intrapreso il 7 novembre – conclude Angelo Lomaglio – conferma l' importanza della formazione condivisa tra operatori, Istituzioni sanitarie e famiglie. Emerge, dall’incontro del 7 novembre, la necessità di una diagnosi precoce effettuata, nel corso del bilancio di salute del diciottesimo mese, dai pediatri di famiglia e medici del territorio, nella consapevolezza che questa sia da inserire fra le “buone prassi” in materia di prevenzione”. I dati delle ricerche internazionali, presentate dal dott. Vetro nel corso del Convegno del 7 novembre, confermano l’importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, il rischio che il secondogenito, nato in una famiglia con un bambino autistico, manifesti la stessa condizione, varia in un range che è da 8 a 20 volte superiore alla normale distribuzione. “Inserire un progetto che preveda la diagnosi precoce dei disturbi della comunicazione e della relazione dello spettro autistico nel Piano di Prevenzione della Regione Siciliana – afferma Sergio Speciale – rappresenta un impegno fondamentale, in considerazione dell’efficacia della diagnosi precoce al 18° mese di vita del bambino per la prognosi del disturbo, come confermato dalle evidenze scientifiche”. In Sicilia, lo screening precoce, interesserebbe circa 44.000 bambini l'anno, in base alla stima annuale del numero di nascite. Ciò consentirebbe di contenere la degenerazione dei sintomi dell’autismo, la cui incidenza, in Sicilia, è di un bambino su 300. Dati preoccupanti, se si pensa che, le precedenti rilevazioni, facevano registrare un’incidenza di 1/10.000. A questo proposito, l’on. Digiacomo, presidente della Commissione VI, ha dichiarato di condividere l’opportunità che le Aziende Sanitarie siciliane inseriscano ordinariamente, nei propri programmi, lo Screening precoce dell’autismo ed i relativi Servizi di assistenza. L’impegno condiviso della Commissione VI è di attivare diffusamente anche in Sicilia lo Screening precoce dell’autismo, così come fatto in Regione Toscana mediante apposita legge. La Sicilia diventerebbe, in questo modo, la seconda Regione in Italia ad intraprendere il progetto, all’indomani della storica approvazione della prima legge italiana sull’autismo, la n. 134, che inserisce definitivamente l’autismo tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) garantiti dal Servizio Sanitario pubblico.