L'associazione Ispedd ( Istituto per i disturbi pervasivi dello sviluppo) lamenta la mancata apertura del Centro diurno, per 20 posti, sito a Caltanissetta in via Pietro Leone n.9, gestito dalla Società cooperativa sociale “Eubios” di Siracusa, di cui è presidente legale Maurizio Caliò.
A quasi un anno di distanza dal decreto di accreditamento, 13 novembre 2017, come struttura dedicata alle persone affette da disturbi dello spettro autistico, il Centro versa in una situazione di abbandono e l'ampio terreno circostante è ormai invaso dalle erbacce e dagli arbusti, mentre di contro il Centro autismo, istituito nel 2014 dall'Asp nissena in applicazione del primo step delle linee guida regionali del febbraio 2007 sulla organizzazione della rete assistenziale per persone affette da disturbo autistico, è ormai sovraffollato con 20 bambini, già con diagnosi di autismo, che aspettano di iniziare il trattamento intensivo e almeno dieci adolescenti, dei quaranta utenti ospiti della struttura ubicata al terzo piano della palazzina C dell'ospedale “Maddalena Raimondi” di San Cataldo, che attendono di uscire e di essere presi in carico dal Centro diurno.
“Il Centro autismo – dice Maria Grazia Pignataro, presidente dell'Ispedd (associazione nissena che comprende le famiglie coinvolte nell'autismo) – è andato avanti in questi anni grazie all'impegno non solo dei vertici (passati e presenti) dell'Asp nissena, ma anche a quello costante e tenace del team di psicologi, educatori e assistenti sociali che, nonostante la persistente precarietà del loro contratto di lavoro che attende da 4 anni la stabilizzazione in organico, hanno provveduto a fare diagnosi precoci, fondamentali nell'autismo, e ad iniziare tempestivamente le terapie intensive. Oggi, però, da genitori, ci rendiamo conto che un unico Centro e un solo team (peraltro privato quest'anno delle figure della logopedista e di una assistente sociale, dei due previsti) non risultano più sufficienti. Occorre in via prioritaria e con estrema urgenza aprire il Centro diurno con un nuovo e diverso team di esperti e consentire a quello già esistente di acquisire la piena fisionomia di Centro diagnosi precoce e trattamento intensivo, secondo le indicazioni delle linee guida regionali e i successivi decreti attuativi e le circolari di riferimento”.
“Non è una questione legata alla mancanza di fondi, ( la recente legge regionale n.8 del 2018 specifica che è obbligo delle Asp siciliane di destinare non più l'1 ma il 2% delle somme poste in entrata nel proprio bilancio annuale alla rete integrata di servizi dedicati alle persone affette da autismo) – conclude la Pignataro – quanto piuttosto di una programmazione ben fatta che tenga conto delle reali esigenze del territorio, perché a noi famiglie appare evidente sin da ora che l'auspicata apertura del Centro diurno di via Pietro Leone non sarà comunque sufficiente a coprire il fabbisogno dell'utenza considerato che non tutti gli adolescenti residenti a Caltanissetta e provincia (escluso Gela che ha già un suo Centro diurno, seppur da rivedere anch'esso) frequentano il Centro autismo di San Cataldo. D'altronde esistono già da anni realtà operanti sul territorio, come il Centro psicoeducativo gestito dall'associazione “Progetto di vita” e sito nella tenuta “Sant'Angela Merici” in contrada Roccella, che meriterebbero di essere attenzionate per le enormi potenzialità che offrono proprio in merito ai bisogni e alle esigenze delle persone affette da autismo”.