"Non sembra vero, sembra quasi uno sbaglio, ma è tutto reale: Ancora un pedone investito ed in gravi condizioni, ancora un’auto che sfreccia oltre i limiti. Il tutto ad appena un mese dall’ultimo tragico incidente. Siamo vicini alla famiglia di chi deve subire questo dolore e chiediamo, nell’apparente silenzio assordante di politica ed istituzioni, che si intervenga con provvedimenti concreti di moderazione del traffico. Una richiesta continua la nostra, una richiesta non ascoltata". E' quanto afferma in una nota Simone Morgana, presidente Fiab Gela dopo l'ennesimo incidente verificatosi al lungomare di Gela, dove una donna è stata travolta da un'auto mentre faceva jogging.
"Quello che occorre, lo ripetiamo da anni, non sono solo le infrastrutture nuove, quello che occorre è limitare in maniera concreta, fisica, la velocità delle auto, lo spazio destinato alla loro circolazione sulla carreggiata; ridurne l’impatto per ridurre la loro pericolosità. Non basta mettere – spiega Morgana – un cartello di limite a 30 o a 20 Km/h quando la strada è progettata e dimensionata per consentire alla auto di sfrecciare oltre i limiti. Servono chicane, interventi di riduzione della carreggiata, camminamenti pedonali ampi, corsie ciclabili (diverse dalle piste).
Tutto questo è previsto dal Codice della Strada ed è possibile realizzarlo, perché non è più accettabile vivere nella paura e dovere aspettare, con timore, di apprendere l’ennesima tragica notizia. Siamo difronte ad una lesione chiara dei diritti delle persone, delle stesse previsioni di tutela del Codice della Strada. Come Fiab aspettiamo ancora che l’amministrazione avvii un percorso di incontri formali per costruire dal basso una mobilità sicura, perché quella che si vive a Gela, lo vediamo tutti, è ormai una condizione di estremo e costante pericolo.