Pubblicato il: 13/11/2023 alle 18:30
(Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia) Droga in arrivo dall’estero. Comprata su internet e fatta recapitare in casa attraverso spedizionieri. E' la nuova frontiera di questo tipo di affari facili, nato ai tempi della pandemia ma che s’è andata consolidando sempre più. Un vero e proprio marketplace, per acquistare e vendere stupefacenti. Come dire, si paga nel mondo virtuale, magari con criptovaluta difficilmente tracciabile, e si riceve lo stupefacente in quello reale. Idea, che si va sempre più diffondendo, a cui avrebbe fatto ricorso anche un insospettabile ragazzo di Sommatino, anche se poi avrebbe sostenuto che quella “roba” non sarebbe stata sua.
Ma i militari della guardia di finanza lo hanno preso con le mani in pasta. Proprio nell’istante in cui il corriere gli stava consegnando il pacco con dentro un chilo di hashish. Così un ventiduenne di Sommatino, L. P. (assistito dall’avvocato Giacomo Butera) vero e proprio insospettabile, figlio di un artigiano, è stato arrestato. Proprio nell’istante in cui ha stretto tra le mani quella scatola. Dentro v’era un panetto di «fumo» che, secondo la tesi delle fiamme gialle, sarebbe stata destinata allo smercio al dettaglio.
Gli stessi finanzieri, ormai specializzati nel contrasto al traffico di droga sviluppato secondo queste nuove metodologie, avrebbero intercettato quell’operazione di compravendita sul nascere. Fino al raggiungimento dell’accordo tra venditore e acquirente. E a quel punto hanno tenuto sotto controllo quella spedizione, fin da quando il pacchetto è partito. Passo passo per tutto il tragitto e fino alla consegna. Quello che in gergo è stato definito come «pedinamento tecnologico».
Ma se l’origine, chi vende, è più complessa da intercettare soprattutto se, come in questo caso, la sostanza sarebbe arrivata dall’estero, il destinatario finale è meno complicato prenderlo in trappola. E così è stato anche in questo caso. Il ragazzo è stato arrestato e, su disposizione del sostituto procuratore Piera Anzalone è stato assegnato agli arresti domiciliari per detenzione e spaccio di stupefacenti. Ma è già comparso dinanzi il gip Graziella Luparello per l’udienza di convalida. E il giudice, nel confermare il provvedimento, condividendo la tesi difensiva ha però ritenuto che non vi fossero i presupposti per l’applicazione della custodia cautelare. Quella droga, secondo la tesi a discolpa, non l’avrebbe acquista lui. Il ragazzo l’avrebbe ritirata per qualcuno, un amico o un conoscente. Uno degli aspetti ombrosi della vicenda. Ma intanto è tornato libero.