Pubblicato il: 25/11/2023 alle 16:18
La Cassazione ha respinto il ricorso e confermato la condanna a 30 anni di carcere per Loredana Graziano, 37 anni, accusata di avere avvelenato il marito, il pizzaiolo Sebastiano Rosella Musico, 40 anni, a gennaio del 2019 a Termini Imerese (Pa). La donna che ha un figlio piccolo resta ai domiciliari: la posizione della donna sarà rivalutato al compimento dei tre anni da parte del bambino.
Le indagini dei carabinieri e l’autopsia eseguita sul corpo dell’uomo accertarono che venne avvelenato con la somministrazione di cianuro e di un anticoagulante, il Coumadin. Le indagini erano state riaperte dopo le dichiarazioni dell’ex amante e compagno della donna, che aveva riferito che sarebbe stata lei stessa a confessargli di aver avvelenato il marito. A spingerla, la voglia di cambiare vita e il desiderio di maternità come emergeva anche da numerose intercettazioni. La donna è stata interdetta in perpetuo dai pubblici uffici e sospesa dall’esercizio della responsabilità genitoriale per tutta la durata della pena.
Loredana Graziano è stata condannata al pagamento di una provvisionale esecutiva di 140 mila euro a favore dei familiari della vittima che si sono costituiti in giudizio assistiti dagli avvocati Salvatore Sansone e Provvidenza Di Lisi. Il risarcimento sarà stabilito con un nuovo processo in sede civile. Loredana Graziano la donna condannata a 30 anni di carcere accusata di avere ucciso il marito pizzaiolo Sebastiano Rosella Musico di 40 anni nel gennaio del 2019 è stata portata in caserma dai carabinieri del reparto territoriale di Termini Imerese prima di essere condotta nel carcere Pagliarelli.
«Abbiamo sempre ritenuto una grave ingiustizia che Loredana Graziano abbia trascorso questi anni ai domiciliari nonostante le gravi accuse e le condanne – dicono Domenico e Maria Concetta Rosella Musico fratello e sorella della vittima – adesso con questa decisione riteniamo di avere ottenuto quella giustizia che abbiamo sempre cercato». La famiglia si era costituita parte civile assistita dagli avvocati Salvatore Sansone e Provvidenza Di Lisi.