Pubblicato il: 26/06/2013 alle 08:50
Toghe forensi appese per 8 giorni. Rimangono a braccia conserte anche gli avvocati del distretto Nisseno, che hanno proclamato l'astensione da tutte le udienze per i giorni 5, 8, 9, 10, 11, 12, 15 e 16 luglio prossimi. Né da notizia il delegato distrettuale dell'Organismo unitario dell'Avvocatura, l'avvocato Michele Riggi, che ha partecipato all'assemblea dei delegati svoltasi a Roma.
In un documento, l'esponente dell'Oua sintetizzato i punti dell'ennesimo sciopero, spiegando che “la protesta degli avvocati nasce dalla adozione da parte del Governo del decreto cosiddetto “del fare” relativamente alle parti che hanno inciso sul processo civile e che hanno reintrodotto la mediazione obbligatoria. L'avvocatura – aggiunge Riggi – contesta detto decreto sia nel merito che nel metodo adottato. Circa il merito, si tratta del solito intervento sul processo civile tendente a scoraggiare il cittadino che intende far valere giudiziariamente i propri “diritti” ed a limitare sempre più l'impegno ed il lavoro degli avvocati che tali diritti tutelano. Il processo civile avrebbe sì bisogno di un concreto ed organico intervento per accelerare i tempi della giustizia ed eliminare l'arretrato ma non sono certo interventi “di facciata” ed estemporanei a risolvere i problemi che, al contrario vengono aggravati così come il passato ci insegna. L'avvocatura auspica un netto cambio di rotta. Uguale cambio di rotta e di atteggiamento viene richiesto dall'avvocatura circa il metodo. Non è possibile – è la critica mossa dall'avvocato Riggi – intervenire in alcun settore della nostra realtà sociale-lavorativa senza avere prima avuto un confronto con gli esperti di quel settore, è un principio di natura elementare. Ebbene, intervenendo nel settore della Giustizia, il Governo ritiene di non doversi confrontare, prima, con i veri esperti di quel settore : gli avvocati. Il risultato – aggiunge il delegato Oua – è sotto gli occhi di tutti: da decenni i Governi intervengono autonomamente sul processo senza aver trovato la soluzione giusta. L'auspicio – conclude l' avvocato Riggi – è che finalmente si pervenga ad un tavolo permanente di confronto tra l'avvocatura ed il Governo per affrontare e risolvere insieme, finalmente, e nel solo interesse dei cittadini i ben noti problemi della Giustizia”.
Anche il presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Caltanissetta, Giuseppe Iacona, prende posizione contro il decreto varato dal Governo Letta, esprimendo  “contrarietà al metodo della decretazione d’urgenza in assenza dei presupposti di legge, e senza peraltro una consultazione con l’Avvocatura quale soggetto della giurisdizione, pur auspicando un confronto urgente con il Guardasigilli, ha ribadito la propria contrarietà alla reintroduzione della conciliazione obbligatoria ed alle altre norme introdotte con il decreto in tema di giustizia, del tutto inadeguate allo scopo di rendere i processi rapidi nel rispetto delle garanzie di legge”. Il 3 luglio a Roma, il Guardasigilli Annamaria Cancellieri ha convocato i vertici dell'avvocatura italiana. All'incontro, Iacona parteciperà in qualità di presidente distrettuale del Consiglio Forense