Pubblicato il: 26/01/2016 alle 11:11
Negli ultimi giorni di dicembre, attraverso le nostre pagine, il presidente della Banca del Nisseno, Giuseppe di Forti, aveva spiegato, con parole semplici e comprensibili anche per chi non è un esperto economista, cosa stava succedendo negli istituti di credito nazionali e perché la fiducia che le famiglie hanno riposto e continuano a riporre nella banca di credito cooperativo “è ben riposta”.
La banca di credito cooperativo è un sottoinsieme del sistema bancario ordinario nato per sostenere il territorio e dare fiducia agli imprenditori locali e alle loro famiglie” aveva spiegato il presidente Di Forti (Leggi tutto l’articolo).
Oggi, con maggiori dettagli tecnici, il presidente spiega le ragioni che stanno alla base della “solidità”
“La solidità delle banche in Europa si misura fondamentalmente con il parametro CET1.
Il CET1 rappresenta il rapporto tra il capitale della banca e le sue attività ponderate per il rischio.
Più alto è il suo valore, più solida è la banca.
La soglia minima regolamentare prevista dalla Banca Centrale Europea per le banche italiane è del 10,5%.
Le BCC registrano un CET1 medio del 16,2% contro il 12,1% delle altre banche.
La Banca del Nisseno ha un CET1 del 21,5%”.