Pubblicato il: 10/07/2013 alle 14:30
La Sicilia spenderà circa 140 milioni di euro per permettere ai suoi cittadini connessioni internet più veloci. Il progetto è stato presentato questa mattina a Palermo dal ministro per la Pubblica Amministrazione, Giampiero D'Alia (nella foto), e dal viceministro allo Sviluppo Economico, Antonio Catricalà. Con dieci milioni di euro (7 provenienti dai fondi europei e 3 dal ministero dello Sviluppo economico) sarà finanziato il completamento della banda larga in Sicilia. La Regione ha finanziato il progetto definito dalla società in-house Infratel Italia.
Si tratta di una procedura per la selezione di 400 aree comunali che saranno dotate di nuovi apparati elettronici. Nei prossimi due anni altri 12mila cittadini saranno dotati di una connessione di almeno 2 mbps. La Sicilia si doterà anche della banda ultra larga: 30 mbps per tutti entro il 2020. Nella fase preliminare con un investimento di 75 milioni saranno coinvolti 20 comuni e 416 mila unità immobiliari. Si prevede la realizzazione di oltre cinquemila km di rete ottica con un beneficio occupazionale di circa 600 nuovi posto di lavoro. Sarà completata anche la Ran, la rete che collega le sedi della pubblica amministrazione con altri 51 milioni di euro. “Più di un terzo della popolazione italiana – ha detto D'Alia – non ha ancora accesso alla rete. Con la banda larga cresce non solo la possibilità di accesso di tutti a connessioni veloci, ma anche il lavoro e la rete tra gli enti locali e centrali”.
“Oggi presentiamo questo piano di completamento della banda larga in Sicilia. Altri dodicimila cittadini potranno connettersi ad alta velocità. La regione si metterà così al passo con il Paese e con l'Europa”. Lo ha detto il viceministro allo Sviluppo economico, Antonio Catricalà. “Inoltre, la banda ultra larga raggiungerà circa venti Comuni con un progetto che riguarderà soprattutto ospedali e gli enti locali – ha proseguito – Questo permetterà sviluppo in tutti i settori. In due anni potremmo raggiungere l'obiettivo di aumentare la velocità e raggiungere molte famiglie in più. Si tratta – ha concluso – di spendere bene i soldi pubblici del Fas, per quanto riguarda la banda ultra larga, il cittadino non dovrà uscire una lira in più”.