Pubblicato il: 24/02/2023 alle 07:50
Sentì suonare alla porta all’una di notte, aprì al carabiniere e firmò il libretto per convalidare la sua presenza nell’appartamento della madre a Belmonte Mezzagno, dove aveva eletto il suo domicilio per la libertà vigilata. I controlli, infatti, andavano avanti da cinque anni, da quando cioè il Tribunale di Sorveglianza aveva imposto al palermitano Salvatore Aldo Ciancimino, 57 anni, di restare a casa dalle 20 alle 7 del mattino. Ma quella volta la solita routine si spezzò perché – cinque minuti dopo la prima visita – il carabiniere sarebbe tornato assieme a un collega per aggredirlo, apparentemente senza alcun motivo: mentre uno lo teneva per il collo, l’altro lo avrebbe preso a pugni sulla testa tanto da provocargli un lieve trauma cranico e la rottura del timpano destro. (L'articolo completo di Fabio Geraci sul giornale di sicilia in edicola oggi)