Pubblicato il: 26/07/2024 alle 16:57
La Cultura Siciliana tradisce i suoi dipendenti più deboli. Nonostante i siti culturali siciliani abbiano registrato un successo straordinario in termini di affluenza e incasso, il governo regionale nelle persone del suo Presidente Renato Schifani e del suo assessore Francesco Paolo Scarpinato ignora i lavoratori più deboli di questo comparto, i lavoratori precari ASU.
Gli ASU dei Beni Culturali garantiscono l’apertura e la fruizione di molti Parchi archeologici Importanti come
i siti del Parco archeologico Naxos Taormina, quelli dei Parchi archeologici di Segesta e Selinunte, il Museo
di Messina, il Museo Salinas di Palermo, la Valle dei Templi di Agrigento garantendo anche la sopravvivenza amministrativa di tante realtà, considerati minori, che senza loro non potrebbero essere fruite liberamente dal cittadino.
Questi sono i fatti. Con la LEGGE 16 gennaio 2024, n. 1, Legge di stabilità regionale 2024-2026, il
Parlamento Siciliano su emendamento Governativo approvato all’unanimità dall’Assemblea Regionale l’art.
10 che prevede la stabilizzazione e i fondi di spesa per questo personale alle dirette dipendenze della
Regione. Da allora il silenzio.
I lavoratori dal mese di aprile, supportate dalle organizzazioni sindacali hanno più volte cercato un contatto con le istituzioni per aprire la vertenza per la loro stabilizzazione. Il presidente Schifani e la sua amministrazione, nonostante la legge approvata all’unanimità e le ripetute promesse di una rapida stabilizzazione, ha scelto di nascondersi dietro porte chiuse ignorando le legittime richieste di chi chiede solo dignità e sicurezza lavorativa e che garantisce l’apertura dei siti e il funzionamento della macchina amministrativa della CULTURA SICILIANA.
Ai lavoratori non è rimasto che lo sciopero e il blocco delle attività nei siti culturali e nei musei.
Questa la posizione delle Organizzazioni sindacali: “Il Governo regionale deve capire che non può continuare a giocare con la vita e la dignità dei lavoratori. Chiediamo con forza un intervento immediato e risolutivo. La stabilizzazione dei lavoratori ASU dei Beni Culturali non è più rinviabile. È tempo che il Governo regionale si assuma le proprie responsabilità, mantenga le promesse fatte e dia seguito alla volontà espressa dal Parlamento regionale. La cultura siciliana, patrimonio inestimabile della nostra terra, non può essere ostaggio dell'incompetenza e dell'indifferenza di chi dovrebbe invece tutelarla e valorizzarla”.