Riceviamo e pubblichiamo lettera indirizzata al sindaco di Caltanissetta: "L’esigenza di questa lettera nasce da un confronto con alcuni cittadini ( professionisti e studenti) circa la Biblioteca Scarabelli.
Secondo il DPCM del 17 Maggio con le misure relative alla Fase 2, le biblioteche potevano riaprire già dal giorno successivo, chiaramente con tutte le misure che l’ attuale normativa anti-Covid ci impone ( distanziamento, areazione, turni e orari su prenotazione), ma ad oggi, la nostra biblioteca comunale risulta essere ancora inaccessibile, per quella che è una delle sue funzioni più importanti, ovvero lo studio “ sul posto”. In altre città e paesi invece, questa possibilità è stata ripristinata. E’ vero che è stato subito istituito il servizio di consultazione e prestito, così come sono stati realizzati, nel corso di questi mesi,una pluralità di eventi nella zona esterna, tuttavia mi preme ricordare che il suo“ fine” è soprattutto un altro.
Le biblioteche, siano esse di conservazione o di pubblica lettura, hanno innanzitutto lo scopo di fornire materiali e supporti qualitativamente più appropriati , in un mondo dove il “virtuale” sembra essere ormai la via preferenziale, portando le persone a scegliere a volte la “strada più semplice”. In secondo luogo in biblioteca le differenze si azzerano, dando modo a tutti in egual misura di accedere alla cultura e allo studio, anche se le risorse di base sono differenti. Le biblioteche sono anche un luogo d’integrazione, e questo voglio sottolinearlo con forza, in quanto soprattutto per quel che riguarda gli studenti, l’erogazione della didattica e di altri servizi on- line a partire dal lockdown, ha un po’ ( per forza di cose , non si poteva e non si può, in alcuni casi, fare altrimenti) snaturato il nucleo centrale dell’ educazione, portando alla convinzione a mio avviso sbagliata, che tutto possa essere sostituito da un pc, anche quando non è necessario. Si dovrebbe puntare alla formazione di un bagaglio culturale ma soprattutto di una propria identità personale,dove la socializzazione e l’integrazione, intrecciate alla cultura, svolgono un ruolo essenziale. Parlo ovviamente di tutti quei contesti in cui tutto ciò può essere realizzato. Proprio per tutti questi motivi si reputano le biblioteche così importanti. L’ assenza di questo servizio risulta essere significativo per gli studenti ( tra cui per esempio anche i laureandi, ai quali manca proprio un luogo “fisico” che sia adeguato al proprio studio), ma anche per i docenti,i ricercatori e gli scrittori.
Chiaramente questa lettera non è una critica nei confronti dell’ Amministrazione Comunale e del suo operato, piuttosto il tentativo di mettere il focus su un tema che oggi interessa diverse persone, sperando e confidando nella ricerca di una qualche soluzione concreta.E' quanto scrive Jessica Napoli