Pubblicato il: 26/07/2024 alle 11:13
(Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia) Maxi risarcimento per un caso di malasanità. È legato alle condizioni di salute di una bambina che ha riportato danni neurologici irreversibili al momento della nascita.
Così, adesso, l’azienda ospedaliera universitaria policlinico «Gaspare Rodolico San Marco» di Catania, è stata condannata dal tribunale civile dello stesso capoluogo etneo a un mega indennizzo. Cifre milionarie oltre a un vitalizio alla bambina. Oltre un milione di euro alla piccola – 1.132.750 per l’esattezza – e, in più, per lei una rendita vitalizia di 19 mila euro l’anno oltre, per ciascuno dei genitori, poco meno di 227 mila euro di risarcimento.
È al 9 marzo di otto anni fa che risalgono fatti. Quel giorno, una donna nissena alla quarantunesima settimana di gravidanza, per il travaglio di parto è stata ricoverata all’unità di ostetricia e ginecologia del polo ospedaliero «Santo Bambino» di Catania.
Ma qualcosa, poi, è andato storto. Sì, perché secondo la tesi accusatoria si sarebbero registrati ritardi nell’effettuazione dell'intervento chirurgico. E, purtroppo, sarebbero risultati fatalmente influenti, perché avrebbero provocato al bebè gravissime lesioni a vita.
Ne è seguita un’odissea sanitaria fatta da più ricoveri ospedalieri e terapie praticate alla bambina, ma in altre strutture sanitarie. Fino a quando, inesorabilmente, come un fulmine a ciel sereno è arrivata l’impietosa diagnosi, ossia una grave forma di epilessia che colpisce i nascituri. La stessa nota come «sindrome di West» che sarebbe stata provocata da «sofferenza ipossico-ischemica neonatale».
A quel punto la dolorosa vicenda ha dato vita a strascichi giudiziari e i genitori (assistiti dall’avvocato Gianluca Firrone) si sono rivolti alla magistratura.
L’indagine è poi passata anche per una consulenza tecnica medico-legale. E, alla fine, il pool di esperti nominato dal tribunale ha riscontrato anomalie nell’assistenza sanitaria offerta a partoriente e nascituro, concludendo che «il comportamento medico-legalmente censurabile dei sanitari ha determinato nella piccola un quadro morboso rappresentato da tetraparesi spastico-distonica ed encefalopatia epilettica, danno iatrogeno quantificabile in misura percentuale pari al novanta per cento».