Pubblicato il: 20/01/2023 alle 12:26
«Cosa ho fatto di male nella vita per sopportare questo? Come potrò vivere senza il mio bambino». L’essenza della tragedia della morte del piccolo Nicolò Pugliese, il bimbo di 15 mesi morto il 18 gennaio a Fasano (Brindisi) soffocato dal tappo della soluzione fisiologica che i genitori utilizzavano per liberargli le vie nasali dopo la sindrome influenzale che lo aveva colpito, sta tutta nelle grida disperate di Antonella, la sua mamma. Una donna distrutta dal dolore, così come papà Domenico, che mercoledì pomeriggio – 18 gennaio – ha visto morire tra le sue braccia il figlioletto nonostante i vani tentativi per farlo tornare a respirare. Ieri si sono svolti i funerali del piccolo e bellissimo Nicolò. Attorno alla famiglia si sono stretti in centinaia. L’incredulità del primo momento si è trasformata in costernazione e disperazione appunto. L'arrivo del feretro Il feretro è arrivato nella chiesa della Salette in un’auto bianca che le onoranze funebri dei fratelli Vinci avevano appositamente fatto arrivare.
L’ultimo saluto a Nicolò è stato contraddistinto dal bianco: bianca la bara, i tanti fiori (anche la locale stazione dei carabinieri ha inviato una composizione di rose bianche), i palloncini portati dai giovanissimi della scuola calcio Bs Soccer Team. In religioso silenzio si è assistiti alla celebrazione eucaristica di don Vito Palmisano che nella sua omelia ha sottolineato l’impotenza umana davanti a tanto dolore.