Pubblicato il: 18/03/2024 alle 07:37
Una pediatra dell'ospedale Santa Chiara di Trento è stata rinviata a giudizio dal gup Enrico Borrelli con l'accusa di lesioni e rifiuto di atti d'ufficio nell'ambito della vicenda di un bambino che dal 2017 è in stato vegetativo a causa di un pezzo di formaggio prodotto con latte crudo.
Lo riporta il Corriere del Trentino. La dottoressa, secondo la ricostruzione della pm Maria Colpani riportata dal sito d'informazione, “si sarebbe rifiutata di visitare il piccolo all'ospedale Santa Chiara in gravissime condizioni nonostante la richiesta di una collega e questo avrebbe causato un ritardo nella diagnosi della malattia di Seu (la sindrome emolitico-uremica, quella da cui è affetto il bambino, ndr) scoperta solo tre giorni dopo, e quindi nell'inizio della terapia”.
Il caso
Il 5 giugno 2017, il bambino in questione, che ai tempi aveva 4 anni, si era sentito male dopo aver mangiato un pezzo di formaggio “Due Laghi” contaminato dal batterio escherichia coli. Portato all'ospedale di Cles (Trento), era rimasto alcune ore in osservazione, ma poi, poiché i medici si erano accorti della gravità della situazione, trasferito all'ospedale Santa Chiara. Qui, la pediatra si sarebbe rifiutata di visitarlo.
Per la vicenda, a dicembre, l'ex presidente del caseificio sociale di Coredo, Lorenzo Biasi, e il casaro Gianluca Fornasari sono stati condannati dal giudice di pace di Cles a pagare una multa di 2.478 euro. Invece, la pediatra si difenderà in un processo dibattimentale; l'udienza è stata fissata per il 24 aprile.