Due gatti, un cane, dei conigli, ma soprattutto rifiuti domestici ed escrementi di animali ovunque. È quello che hanno trovato i carabinieri quando sono entrati per verificare le condizioni in cui versava il suo unico inquilino, un ragazzino ucraino di 13 anni il cui papà la scorsa primavera è tornato a combattere in patria, mentre la mamma lavora nei pressi di Verona.
Per il resto, come ricorda La Tribuna di Treviso, la vita del 13enne era quella di un "recluso in casa": nessun contatto con l'esterno, nessun amico o familiare con cui fare una chiacchierata, naturalmente nessuna scuola da frequentare. La sua storia è emersa grazie a dei vicini di casa che avevano capito che dalle finestre di quell'appartamento di tanto in tanto si affacciava un bambino, sempre solo: spesso lo sentivano parlare al cellulare, probabilmente con la mamma, e un paio di volte alla settimana lo vedevano uscire dalla porta per qualche istante per ritirare la busta della spesa che una donna gli aveva lasciato sull'uscio.
La Procura di Treviso ha aperto un'inchiesta. La mamma, una donna ucraina di 48 anni, è accusata di abbandono di minore.