Pubblicato il: 25/06/2013 alle 05:44
Cinque persone in carcere, una donna agli arresti domiciliari e un irreperibile all'estero. Si chiama “Cobra 2” il blitz antidroga messo a segno questa notte dalla Squadra Mobile di Caltanissetta – e coordinata dalla Procura – e che ha colpito un gruppo emergente di presunti spacciatori di hashish, marijuana e cocaina. Èla seconda tranche dell'inchiesta madre denominata Cobra 67 del giugno 2010, che ha trovato nuovi spunti dopo il pentimento di Elia Di Gati, ritenuto personaggio di spicco della banda che aveva come riferimento il quartiere Santa Petronilla.
I provvedimenti cautelari firmati dal Gip Francesco Lauricella e richiesti dal pubblico mnistero Marina Ingoglia hanno colpito i nisseni Danilo Monteforte, 25 anni, Luca Salvatore Curatolo, 23 anni, Andrea Gueli di 37 anni che è stato arrestato a Verona dove lavorava come autotrasportatore, Alessandro Pilato di 21 anni, Marcello Toscano di 37 anni – tutti finiti in carcere – e Chiara Rossana Calogera Bellia di 22 anni, l'unica finita agli arresti domiciliari. All'appello manca un sancataldese, che risulta lavorare in Germania. L'indagine è nata nel marzo 2011 ed è durata complessivamente 8 mesi. Secondo gli accertamenti svolti dalla Squadra Mobile, dopo la maxi retata Cobra 67 che aveva portato dietro le sbarre una ventina di persone, s'era creato un piccolo gruppo di spacciatori composto da Monteforte, Curatolo, Pilato e Gueli che settimanalmente smerciava droga ricavando guadagni stimati per oltre mille euro. Un po' meno erano i quantitativi della cocaina piazzata: la Polizia li ha stimati in 6-7 grammi a settimana considerati i notevoli costi al grammo della “polvere bianca”. Monteforte ha avuto un ruolo centrale nello smercio di sostanza stupefacente: insieme a Curatolo spartiva i guadagni e spesso la droga – come testimoniato dai filmati registrati dagli investigatori – nascondeva la droga nel suo garage o la tagliava all'interno di casa sua. Molti i minorenni che si rifornivano dalle nuove “leve”, e fra di loro – anche giovanissimi – c'era chi acquistava cocaina. La Polizia ha inoltre accertato che gli amici-spacciatori si ritrovavano con i clienti in posti stabiliti fra cui un luogo indicato come “Medio”, che si trova nella zona di via Fasci Siciliani, oppure in un bar di via Federico De Roberto, a Caltanissetta.
Era prevalentemente Catania, ma anche Palermo e Barrafranca, la “piazza” dove gli emergenti spacciatori nisseni acquistavano il “fumo”. Preziose anche stavolta, oltre alle videoriprese che hanno immortalato decine di episodi di spaccio, si sono rivelate le intercettazioni telefoniche. Nonostante il linguaggio in codice per chiamare la droga, la Mobile è riuscita a decriptare quel “vocabolario”
Nell'indagine è finito anche il paninaro Marcello Toscano, al quale vengono contestati molte cessioni di hashish e cocaina che lui prendeva a Palermo dove – ha accertato la Polizia – si recava due-tre volte la settimana per comprarne dai 5 ai 6 grammi. Toscano, inoltre, avrebbe personalmente recapitato “porta a porta” la droga. Scoperti – grazie alle telecamere – i nascondigli dove occultava la “roba”: tra le sterpaglie di una strada nella zona di Juculia e nelle aiuole dietro il palazzo di via Gabriele Amico Valenti dove abitano i genitori.
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