Pubblicato il: 24/09/2021 alle 11:22
“Nel corso delle investigazioni, che si sono svolte anche attraverso attività tecnica in ambientale, sono emersi elementi circa due omicidi di “lupara bianca”, quelli di Benedetto Bonaffini e di Luigi La Bella. Uno avvenuto nel 1984 e uno nel 1991. Il primo di Benedetto Bonaffini Sono stati descritti con dovizia di particolari sia il movente che i particolari di questi omicidi. I moventi nacquero nel contesto della guerra di mafia tra Cosa Nostra e Stiddra”. Lo ha detto il pm Davide Spina nel corso della conferenza stampa sull’operazione Chimera, condotta dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Caltanissetta, che ha portato all’esecuzione di 55 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti in tutta Italia e all’Estero. Nel 1984 un operaio edile di 22 anni di Mazzarino, Benedetto Bonaffini, sospettato di appartenere ad uno dei gruppi criminali rivali, sarebbe stato attirato con l’inganno in un luogo isolato e strangolato dopo essere stato violentemente percosso. Il corpo non è mai stato ritrovato.
Qualche anno dopo, nel 1991, un uomo di 28 anni di Mazzarino, Luigi La Bella, sospettato di essere il custode delle armi per conto di uno dei clan rivali, prima di essere strangolato, sarebbe stato lungamente interrogato, percosso e, addirittura, mutilato mediante il taglio delle orecchie, del naso e delle dita. Il corpo, gettato all’interno di un pozzo nelle campagne mazzarinesi, non è stato mai ritrovato.