Il tribunale del riesame di Caltanissetta, su richiesta della difesa, ha annullato l'ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Caltanissetta e rimesso in libertà tutti gli indagati arrestati nell’ambito dell’operazione denominata “Nibelunghi”. Le misure di custodia cautelare, lo scorso 15 gennaio erano state emesse nei confronti dei fratelli Gabriele Giacomo e Nicola Antonino Stanzù di Capizzi. Finirono invece ai domiciliari Carlotta Mammanica Conti, di Enna, 42 anni, (moglie di Nicola Stanzù), Antonio Di Dio, di Nicosia (En), 31 anni, Carlo D'Angelo, nato a Valguarnera Caropepe (En), 54 anni, Nunzia Mammanica Conti, nata a Piazza Armerina (En), 43 anni, sorella di Carlotta e moglie di D'Angelo. Dalle indagini effettuate dalla Dda nissena, era emersa la contiguità di Stanzù a "Cosa Nostra", in particolare ad elementi di spicco della mafia gelese tra cui Daniele Emmanuello (morto in un conflitto a fuoco in occasione della sua cattura nel 2007). Gli indagati erano assistiti dagli avvocati Sinuhe Curcuraci, del Foro di Enna e Benedetto Ricciardi del Foro di Patti.
Nel corso dell’udienza le difese hanno effettuato importanti e copiose produzioni documentali ivi comprese diverse consulenze di parte oltre che motivi aggiunti di ricorso tramite bi quali hanno contestato tutte le accuse (concorso esterno ed intestazioni fittizie) sia in punto di fatto che di diritto.
Blitz “Nibelunghi” a Enna, sei indagati tornano in libertà. Erano accusato di intestazione fittizia di beni
Lascia un commento
Lascia un commento