Pubblicato il: 07/12/2013 alle 09:18
Le sigle Aias e Forza d'urto, rappresentate da Pippo Richichi e Carmelo Lampuri e che raggruppano la maggior parte di autotrasportatori siciliani, hanno deciso di non aderire allo sciopero dei tir del 9 e 10 dicembre dopo l'accordo raggiunto con i governi nazionale e regionale.
I Forconi però tirano dritto per la loro strada. Niente stop ai blocchi stradali, la serrata prosegue. Insomma, il fronte degli autotrasportatori è nettamente spaccato. “Ci sono troppe categorie martoriate dalla crisi – dice Francesco Tusa leader dei Forconi insieme a Mariano Ferro, Giuseppe Sgarlata e Francesco Crupi -. Sapevamo che l'Aias di Giuseppe Richichi all'ultimo momento avrebbe fatto un passo indietro. Ma la nostra protesta è già programmata da mesi e andrà avanti. Noi non ci fermeremo”.
“Soddisfazione per l'atteggiamento di grande responsabilità dimostrato dalle imprese di trasporto” è stata espressa dal sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe Castiglione. “Il mondo agricolo – afferma – viveva una preoccupazione particolare, dato che la scorsa protesta aveva portato danni per 500 milioni di euro. Non possiamo che apprezzare l'atteggiamento costruttivo di Aias e Forza d'Urto, ma è chiaro che da questo momento in poi il nostro impegno sarà massimo per ridare ossigeno a un settore di fondamentale importanza per l'economia del nostro Paese”.
Già da giorni i distributori di carburante della città sono presi d'assalto, con lunghe code di automobili in fila. Così come i supermercati del capoluogo, che via via stanno esaurendo le scorte – soprattutto i beni di prima necessità – per evitare che accadano i disagi di due anni fa.