Pubblicato il: 16/11/2019 alle 08:47
“Il conguaglio delle bollette recapitate da Caltaqua ai cittadini non è
legittimo, verificabile nè controllabile”.
Lo ha sostenuto il sindaco Lucio Greco durante la riunione della
Commissione ATO idrico che si è svolta in Prefettura.
È stato deciso che il 5 dicembre prossimo si svolgerà l’assemblea di
tutti i sindaci per costituire l’ATI.
Sulle bollette “pazze” di conguaglio che hanno scatenato una levata di
scudi da parte dei cittadini, si vuole consentire una dilazione o un
blocco per un anno a quei cittadini che ne faranno richiesta all'ente
gestore.
Il sindaco Grecio, componente della commissione, ha fatto emergere che
il conguaglio non è legittimo né verificabile e controllabile e che dopo
la costituzione dell’ATI è opportuno formare un organismo di controllo
per valutare l’operato dell’ente gestore.
“Dobbiamo valutare – dice il primo cittadino – se la Regione o i 22
comuni che compongono l’ATO, manderanno personale in affiancamento per
controllare il gestore”.
Sull'ipotesi di risoluzione del contratto con Caltaqua – tema che è
stato anche al centro di un consiglio comunale monotematico tenutosi la
settimana scorsa – alcuni sindaci hanno manifestato il timore sul dopo:
timore che è stato espresso anche dal presidente della commissione ATO
idrico, dott. Rosalba Panvini.
Il sindaco Greco, in sede di commissione, ha espresso l’orientamento per
la risoluzione del contratto ed ha proposto l’esecuzione di un
accertamento tecnico preventivo con nomina di un perito per valutare
l’operato del gestore ed accertare eventuali deficienze nella gestione
del servizio e prevenire, così, azioni da parte di Caltaqua.
La proposta del primo cittadino è stata avallata dai sindaci Di
Mussomeli e Caltanissetta.
L’incontro è stato incentrato anche sui rifiuti e sul punto
molti comuni dell’ATO del nord della provincia hanno manifestato
problemi legati ad un indebitamento per oltre 35 milioni di euro.
Se dovessero pagare il debito in tempi celeri, i Comuni andrebbero in
default per scongiurare il pericolo,sono allo studio soluzioni, quali,
ad esempio, il pagamento del 50 per cento.
Soluzioni analoghe anche per il comune di Gela che ha un debito di circo
18 milioni di euro con l’ATO Ambiente per il conferimento alla discarica
di Timpazzo, qualche anno fa si tentò una transazione, ma senza
risultato.