Pubblicato il: 28/10/2013 alle 10:15
E' boom di negozi cinesi a Caltanissetta. Se alcune saracinesche vengono abbassate a causa del fallimento di imprese commerciali e artigiane- alcune delle quali storiche – ecco che a rialzarle ci sono i commercianti orientali pronti ad inaugurare una nuova attività commerciale. Il centro storico e la periferia del capoluogo nisseno sono ormai invasi dai negozi Made in China. Molti sostengono che questa tipologia di commercio uccida l'economia locale a causa dei prezzi oltremodo ribassati della merce venduta, prevalentemente nel settore dell'abbigliamento. E oggi il consigliere comunale Oscar Aiello del Pdl-Fi ha presentato un'interrogazione all'Amministrazione comunale, parlando di “emergenza” cinese a Caltanissetta.
Un atto, che sostiene Aiello va “a tutela di artigiani e commercianti, le cui attività imprenditoriali insistono nella città di Caltanissetta, in ordine ad un indiscriminato proliferare di esercizi commerciali intestati a cinesi. “Imprenditori” che alterano il regime di leale concorrenza, e cancellano possibilità occupazionali, in quanto generalmente si avvarrebbero di industrie prive del rispetto di qualsiasi normativa di sicurezza degli ambienti di lavoro, dove producono prodotti di qualsiasi tipo a prezzi bassissimi sfruttando la manodopera, a volte anche minorile, che viene costretta a turni massacranti e ad operare in condizioni igienico sanitarie talmente precarie da mettere a repentaglio la salute”.
Per il consigliere comunale, “l'invasione cinese sta oramai raggiungendo livelli preoccupanti, mettendo in crisi il tessuto commerciale del Capoluogo nisseno, e che la disponibilità di fondi da parte degli immigrati cinesi per l’acquisto dei locali e l’apertura delle loro attività commerciali è talmente elevata da far riflettere sulla provenienza di questo vero e proprio fiume di denaro; considerato inoltre che i negozi di abbigliamento, ed ora anche la massiccia presenza di grandi attività commerciali dove si vende di tutto a prezzi “stracciati”, stanno arrecando grave danno all’economia locale”.
Nella sua interrogazione, Oscar Aiello chiede di sapere se la Giunta comunale “intenda attuare una programmazione di interventi su tutto il territorio cittadino, in sinergia con la Guardia di Finanza e Forze dell’Ordine, atti a contrastare il fenomeno del commercio “Made in China”, nonché, se possibile, controlli sui materiali venduti in tali negozi, per evitare gravi conseguenze anche sul piano della salute dei nisseni. Occorre fronteggiare concretamente questo proliferare di attività – aggiunge Oscar Aiello – che tanti danni ha creato e crea alle nostre aziende. Ritengo che al di là del Comune, che da solo può fare poco, le autorità competenti debbano procedere ad opportuni controlli sui suddetti cittadini extracomunitari, anche per quanto concerne gli aspetti contributivi e fiscali, nonché l’accertamento della provenienza del denaro per l’apertura e/o l’acquisizione di attività commerciali. Appare infatti strano come vengano riaperti con facilità e velocità negozi lasciati chiusi dai nisseni”.