Pubblicato il: 14/07/2014 alle 11:32
“Sapevamo che Borsellino aveva una borsa ma non sapevamo dove era finita. La trovammo, abbandonata su una poltrona, a Palermo, nell'ufficio del capo della Squadra Mobile, Arnaldo La Barbera. Posso escludere che al suo interno ci fosse l'agenda rossa”. Lo ha detto Fausto Cardella, procuratore de L'Aquila, deponendo al processo “Borsellino quater” a Caltanissetta, dove fu applicato come sostituto procuraotre per indagare sulle stragi del '92.
“Sulla presenza nell'ufficio di La Barbera della borsa del giudice Borsellino, ne parlammo proprio con lui. Ma l'allora capo della Mobile di Palermo, disse che se l'era ritrovata li' e non sapeva come ci fosse arrivata”, ha aggiunto Cardella. “All'interno c'era sicuramente un'agenda marrone, di quelle appartenenti ai carabinieri. C'era poi un'agenda con alcuni numeri di telefono ma l'agenda rossa, di cui ne aveva parlato il maresciallo Canale, non c'era”, ha puntualizzato il teste, e ha ricordato che “venne quindi avviata un'attivita' investigativa per verificare chi fosse presente in via d'Amelio nei momenti successivi alla strage. Cercammo di ricostruire come la borsa fosse arrivata proprio nell'ufficio di La Barbera. In quel periodo -ha rievocato Cardella- si facevano diverse ipotesi, a seguito anche di qualche esposto anonimo, circa la presenza sul luogo dell'attentato, di rappresentanti istituzionali”.