Pubblicato il: 31/07/2015 alle 09:38
“Perché mai un Sindaco non dovrebbe avere un responsabile della comunicazione? Solo un gretto provincialismo potrebbe produrre motivazioni contrarie verosimilmente confortate da invidia, mediocrità e pettegolezzi. Il tutto in un quadro di normalità, di franchezza e trasparenza. Appunto la normalità, quella condizione che dovrebbe caratterizzare in positivo la vita della nostra comunità e della nostra pubblica Amministrazione.
E allora rivolgendoci a noi stessi o a chiunque ci viene a tiro facciamo una domanda: siamo in una città normale?”. Lo dice il consigliere comunale di Caltanissetta Protagonista, Salvatore Petrantoni, contestando la nomina di Molino.
“E’ una città normale quella che ha la possibilità di mandare a quel paese tutta la sequela di associazioni, sindacati, movimenti, partiti e personaggi che si mettono assieme per continuare a gestire il potere e invece affida loro le chiavi della città?
E’ una città normale quella che attraverso la maggioranza di sinistra aumenta la tassa dei rifiuti quando il servizio è scadente e in proroga da anni? E’ una città normale quella che nel silenzio più totale permette di sfregiare la sua identità dimenticando luoghi come il mercato della strata ‘a foglia? E’ una città normale quella che permette che centinaia di immigrati irregolari o in attesa di permesso si muovano per Caltanissetta al limite o fuori dalla legalità? – si chiede ancora Petrantoni -. E’ una città normale quella in cui in diversi quartieri non si può più camminare liberamente perché si rischia di essere sbranati da decine di cani randagi? E' una città normale quella che si fa “sventrare” le strade e non osa chiedere risarcimenti come opere di compensazione?”.
Il consigliere di Caltanissetta Protagonista, inoltre, aggiunge: “Potremmo continuare all’infinito a porvi queste domande ma poiché la risposta sarebbe sempre la stessa, e cioè un no fermo e deciso, allora perché ci si meraviglia se in questo contesto il più diabolico dei sindaci della storia di questa città si nomini un addetto all’immagine? E non solo! E si corredi questo provvedimento con un post su fb in cui si permette di prendere in giro tutta la cittadinanza con motivazioni da finto sognatore errante inneggiando tra l'altro ad una centralità che lui stesso giornalmente beffeggia e mortifica.
Qualcuno dice che questo professionista è stato suggerito, altri dicono che sia “una cambiale da pagare”, altri adducono motivazioni di preparazione ad azioni politiche civiche regionali. Tutto può essere vero – osserva ancora Petrantoni -. L’analisi intanto indica che Ruvolo si sta muovendo sulle orme del più grande comico vivente che la politica ha portato a Palazzo d’Orleans. Stesse premesse, stesse ambizioni, stesso clichè con i partiti che lo sostengono ad assistere complici ad una evoluzione pericolosa se non mortale per la nostra città”.