Era il 12 novembre 1881 quando un'esplosione, all'interno della miniera Gessolungo, uccise 69 minatori di cui 19 carusi. I poveri zolfatari non poterono liberarsi da quell'inferno di fuoco e rimasero dentro la miniera dove trovarono tristemente la morte anche nove carusi rimasti per sempre senza nome. Ed è proprio a questi ultimi che è stato intitolato il “Cimitero dei Carusi”, eretto grazie all'associazione del compianto professore nisseno Mario Zurli, e che l'anno scorso vide il presidente Sergio Mattarella deporvi una corona. Domani questa lontana tragedia, seppur ancora viva nel cuore dei tanti nisseni, sarà ricordata con una cerimonia e una messa celebrata alle 10.30 dal vicario della Diocesi Don Pino La Placa. Alla cerimonia prenderanno parte le autorità civili e militari e l'associazione Giovedì Santo che deporrà la propria corona in omaggio ai carusi. Fu proprio in seguito a quella sciagura infatti che i minatori ordinarono ai Biancardi la realizzazione della prima vara, “La Veronica”, che all'epoca costò 900 lire e che fu pronta nel 1883.