Pubblicato il: 25/09/2018 alle 13:10
Spostato a causa delle previsioni meteo al centro Culturale Michele Abbate lo spettacolo teatrale “Ma che bella famiglia” della compagnia teatrale “Il Sipario” di Martedì 25 Settembre
In previsione di pioggia che dovrebbe interessare la città Martedì nel tardo pomeriggio e sera, lo spettacolo teatrale “Ma che bella famiglia”, previsto presso la Scalinata San Francesco Martedì 25 Settembre alle ore 21, si svolgerà nell’auditorium del Centro Culturale Michele Abbate sempre alle ore 21.
La commedia “Ma che bella famiglia”, inserita nel programma degli eventi del Settembre Nisseno, vuole ripercorrere il classico dilemma tra essere e apparire affrontando le spinose questioni che si verificano tra parenti quando si discute su una eredità e quindi di interessi, che in quest’opera di Renato Fidone vengono riproposte nella forma di satira pregna di momenti di esilarante comicità.
Inoltre, cosa importante, il testo tocca anche altri argomenti socialmente molto sentiti come l’eutanasia, l’abbandono degli anziani e la complicata questione dei gay, sempre in maniera leggera evitando di dare giudizi estremi e in forma di satira.
L’ambientazione storica della vicenda e assai vicina a noi contemporanei, collocabile a cavallo tra gli anni ottanta/novanta e si svolge in casa Vacirca, famiglia composta dal nonno (Saro) e dai quattro nipoti, Mario, Gino, Pietro e Carmela, che, ognuno con le proprie caratteristiche, daranno vita a quello che si può definire un carosello di contesti, ora tristi, ora allegri, che animeranno la commedia.
In una carrellata di vicissitudini briose, cesellate dalle simpatiche iniziative dei cognati Santino e Maria, dell’improvvisa macchinazione del medico di famiglia (Nicola) insieme a una fantomatica infermiera tedesca (Nadia), dalla parsimoniosa presenza di N’Zula cameriera di lungo corso, e dall’imperterrito prete (Don Aldo), scorre una farsa tragicomica che non è di pura espressione, fine a se stessa.
La situazione assurda è solo uno strumento per indagare le debolezze umane, con intendo mai denigratorio o accusatorio, ma sempre con tono bonario per quanto mai accomodante.
Nota di spicco è la partecipazione della poetessa Gabriella Marchese con la poesia “ Duci è Muriri” recitata durante la rappresentazione.
Il regista ha voluto modificare il finale, evitando di dare una precisa direzione o collocazione di giudizio, con l’intenzione di lasciare lo spettatore libero di adottare una conclusione che rispecchi le proprie idee sui delicati argomenti trattati.
Il cast è composto da Mariella Mirisola, Elvira Giarratano, Rosa Manganaro, Nicoletta Loi, Carmelo Cacciatore, Calogero Rinaldi, Guglielmo Pacetto, Carlo Marchese, Giuseppe Mastrosimone, Bartolo Burgio e Massimo Pacetto. La scenografia è di Gianni Torino, i costumi di Rosa Manganaro, le musiche e testi di Carlo Marchese, il tecnico del suono è Vincenzo Riccobene, il direttore di palco Alessandra Costa e la regia di Massimo Pacetto.