Pubblicato il: 29/10/2022 alle 20:05
Si è tenuto oggi pomeriggio il Convegno diocesano, organizzato dall’Ufficio diocesano del “Servizio per la Tutela dei Minori e delle Persone vulnerabili” nel salone del Seminario vescovile di Caltanissetta, con il fine di rispondere ai seguenti interrogativi molto importanti: “Qual’è la dinamica intrinseca dell’abuso?”; “Perché avviene l’abuso sui minori e sulle persone vulnerabili?”; “Quali sono le ferite che danneggiano gravemente la vittima dell’abuso?”. Alla presenza del Vescovo di Caltanissetta Mario Russotto hanno relazionato Don Franco Salvatore, pisocoterapeuta, coordinatore del Servizio regionale “Tutela dei minori e persone vulnerabili” sul tema: “Prima che l’abuso accada”; la dott.ssa Maria Bianca Giunta, neuropsichiatra infantile, che ha parlato delle “Ferite degli abusi” e il questore Emanuele Ricifari, questore di Caltanissetta, che ha esposto la situazione della “Piaga degli abusi nel territorio di Caltanissetta”.
L’abuso accade sempre all’interno di una relazione asimmetrica tra un adulto e un minore o una persona vulnerabile per struttura psicologica o per una situazione di debolezza e fragilità legata ad un momento della sua vita. Appartiene ad un processo di corruzione e trasformazione dell’autorità legittima in una dinamica perversa di potere, supremazia, dominio, di possesso nei confronti di una o più persone che si trovano in una situazione di vulnerabilità esistenziale e di dipendenza. Ogni abuso avviene sempre all’interno di una relazione di fiducia che si è consolidata nel tempo. Rappresenta la terribile rottura di una relazione in cui una persona si è affidata, progressivamente consegnata e raccontata. Il crimine dell’abuso non accade mai a caso, non è uno stupro improvviso, ma il frutto di una precisa forma di adescamento.
Viene da lontano ed è preparato e preceduto da un insieme di atti e di scelte che l’abusante mette in atto nella propria vita, per condizionare, influenzare, controllare e rendere sempre più indifesa la vittima prescelta. Ciò che favorisce e alimenta il movente dell’abuso è il potere che una persona esercita su un’altra sino ad arrivare a schiacciare e umiliare la sua dignità riducendola ad un oggetto di cui potersi servire per gratificare i propri bisogni. Le conseguenze dell’abuso si manifestano in disagi di vario genere: psicologici, fisici, relazionali, psico-sociali, comportamentali e spirituali. L’abuso è un grave fatto traumatico ed è vissuto come l’esperienza di uno shock che lascia conseguenze permanenti: l’immagine di sé viene disturbata e l’identità confusa, la sfiducia in sé e nella vita portano la vittima a desiderare di dissolversi e sparire, a desiderare la morte e ad agire azioni suicidarie.
Dal punto di vista comportamentale le conseguenze si manifestano in diversi modi: reazione di spavento o di non gradimento in occasione di un semplice contatto fisico; disturbi del sonno, perdita di appetito; allusioni sessuali indirette o esplicite, inappropriate all’età, nelle espressioni verbali, negli atteggiamenti, nei giochi e disegni; interesse eccessivo ed esclusivo per temi sessuali e pornografici, esibizioni di comportamenti autoerotici o simulazione di attività sessuali adulte.