Pubblicato il: 08/05/2017 alle 17:09
Sopra e sotto il mare. Da una parte e dall’altra della costa. Come i pesci, ma anche come gli uccelli, o forse come le anime che tutti credono volino in cielo. E se si muore in mare?
Giovedì 11 maggio alle ore 20.30 arriva al Teatro Regina Margherita di Caltanissetta (in sostituzione allo spettacolo della Nuova Compagnia di Canto Popolare) “Lingua di cane” spettacolo nato in residenza artistica al Teatro Garibaldi di Enna ed inserito nella stagione firmata da Moni Ovadia e realizzata dal Comune grazie al supporto di Crodino e Caltaqua.
Il titolo dello spettacolo, scritto da Sabrina Petyx e diretto da Giuseppe Cutino, trae spunto dal nome di quei pesciolini che vivono invisibili nei fondali sabbiosi, per affrontare, attraverso un parallelismo piuttosto azzeccato, il tema dei flussi migratori: quelli di ieri e quelli di oggi, che hanno visto e vedono, i siciliani protagonisti. Anche se in modo differente. Perché Lingua di cane è, in realtà, un pesce di mare della famiglia Pleuronectidae, una sogliola, che vive adagiata sui fondali sabbiosi, piatta come una lingua di cane che sta lì, invisibile, con le sue braccia aperte, come uno di quei tanti morti che in quello stesso fondale invisibili lo sono sempre stati e che, forse, sono nati per essere invisibili, per attraversare una vita come si attraversa un deserto, senza speranze, senza possibilità. Esseri umani invisibili, senza nome, vissuti su un confine oltre cui la morte diventa un appuntamento più che una fatalità. Una fatalità destinata a chi ha creduti di volare e un istante dopo si è ritrovato sotto il mare, a chi è si è messo in cammino ma è come se non fosse partito mai.
«Lingua di cane è la lingua di chi non ha voce per parlare – scrivono Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx – di chi ansima, di chi elemosina un pezzo di pane, di chi non merita un rispetto, una vita e una morte da uomo, come se uomo non lo fosse mai stato.
Ed è di questi viaggi senza un approdo, di questi desideri, di queste speranze, che non sono diverse da quelle di ciascuno di noi, che vogliamo parlare. Noi, che questi viaggi e queste morti le abbiamo conosciute, provate, che le abbiamo incise nel nostro albero genealogico, che abbiamo una storia fatta di croci da onorare, in Belgio, in America, in Australia, in Africa e persino in Italia. Noi che abbiamo conosciuto il destino di chi non è niente di più che una lingua di cane, ci troviamo ora a contare altri morti che non ci appartengono, per i quali non abbiamo responsabilità, per i quali allarghiamo le braccia prima che ci venga la tentazione di protenderle in avanti.
“Lingua di cane” attraversa sogni, storie, paure, amicizie, inimicizie, addii, tradimenti e speranze, dando voce a storie semplici e pensieri che non è difficile pensare ma doloroso ammettere. Perché non sempre la verità è scontata, non sempre la verità è una sola e semplice da raccontare, perché non sempre la verità c'è, e a volte è così brutta da non volerla guardare».
Nato da un’idea dell’attore ennese Franz Cantalupo e coordinato da Filippa Ilardo della Compagnia dell’Arpa, produttrice esecutiva dello spettacolo, “Lingua di cane” ha segnato il ritorno di alcuni attori ennesi che si sono formati fuori dalla Sicilia e che hanno intrapreso importanti percorsi artistici lontani dalla propria città. Attori che, dopo avere frequentato le più importanti scuole di teatro del Nord Italia, dal Piccolo di Milano alla scuola del Teatro Stabile di Torino, hanno già lavorato al fianco di importanti e rinomati registi. In scena, diretti da Giuseppe Cutino (braccio destro della regista Emma Dante, anche alla Scuola dei Mestieri dello Spettacolo del Teatro Biondo di Palermo), Franz Cantalupo ed Elisa Di Dio con i giovanissimi Sara D’Angelo, Noa Di Venti, Mauro Lamantia e Rocco Rizzo, su un testo di Sabrina Petyx
LINGUA DI CANE
Di Sabrina Petyx e Giuseppe Cutino
Con Franz Cantalupo, Sara D’Angelo, Elisa Di Dio, Noa Di Venti, Mauro Lamantia, Rocco Rizzo
drammaturgia Sabrina Petyx
Regia Giuseppe Cutino
scena e costumi Daniela Cernigliaro
movimenti di scena Mariagrazia Finocchiaro
disegno luci Marcello D’Agostino
progetto nato da un’idea di Mario Incudine e Franz Cantalupo
coordinamento progetto Filippa Ilardo
musiche Sergio Beercock, Francesca Incudine, Mario Incudine, Henry Purcell, Max Ricther
foto di scena (prove) Daniele Puglisi
assistente scene e costumi Luca Manuli
assistente regia Floriana Sabato
organizzazione generale Angelo Di Dio
produzione L’Arpa- Compagnia Residente, Teatro Garibaldi di Enna
INFORMAZIONI CALTANISSETTA
Teatro Regina Margherita, via Vittorio Emanuele II
Biglietteria aperta da lunedì a venerdì ore 9-13, lunedì e giovedì anche ore 15-18. tel. 0934 547034 – 547599, 3203297367, 3668081037
Inizio spettacoli ore 20.30
Biglietti da 20 a 8 euro
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Giovedì 18 maggio 2017
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