Pubblicato il: 14/06/2019 alle 18:14
Tre interventi di tiroidectomia in diretta live perfettamente riusciti questa mattina all'ospedale Sant'Elia nel corso del VII Forum di Endocrinochirurgia presieduto dal primario dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale Giovanni Ciaccio e dal direttore dell’Unità Operativa Semplice di Endocrinochirurgia Salvo Scaffidi, e organizzato dalla Full Congress di Daniela La Russa. Due donne e un uomo sono stati operati nelle sale operatorie dall'equipe di chirurgia, che ha visto all'opera anche Giuseppe Di Miceli, primario di Chirurgia Toracica al Civico di Palermo. A dirigere la parte anestesiologica invece la dottoressa Rita D'Ippolito, supportata dalla collega Graziella Mistretta.
"La difficoltà è quella che si incontra in tutti gli interventi live – spiega il primario di Chirurgia Generale Giovanni Ciaccio – ovviamente la diretta espone l'operatore e tutti coloro che stanno attorno al campo operatorio al cosiddetto imprevisto della diretta. Tutti i passi sono stati però brillantemente superati a partire dalla fase iniziale che è una delle più delicate, quella dell'intubazione, compito dell'equipe di anestesisti capitanata da Rita D'Ippolito, successivamente gli interventi si sono svolti in maniera corretta senza nessun problema di percorso. Le difficoltà della tiroidectomia sono sempre quelle legate al controllo dell'emostasi e al riconoscimento del nervo ricorrente ma in questi casi ovviamente la tecnologia ci viene in supporto. I casi trattati differivano dai soliti soprattutto per il volume dei noduli e soprattutto perché due di questi erano affondati in torace, cioè si nascondevano dietro il giugolo per scendere verso il torace. La Sicilia così come tante altre regioni d'Italia è un bacino su cui si riscontrano numerosi casi di patologia tiroidea. Il sesso femminile è maggiormente esposto e normalmente l'indicazione avviene attraverso un team multidisciplinare, dove interviene sia la figura del chirurgo che quelle dell'endocrinologo, del radiologo, ecografista e anatomopatologo. Quello che percepisce la persona è normalmente un aumento del volume del collo, oppure alla palpazione si sente un nodulo. Una visita endocrinologica fatta periodicamente, o comunque durante il percorso della vita, è indispensabile soprattutto se in famiglia ci sono stati dei casi di patologia tiroidea. Per quanto riguarda l’ospedale Sant’Elia abbiamo un'utenza molto vasta, raccogliamo oltre che la provincia di Caltanissetta e Agrigento anche parte della bassa provincia di Palermo. Con una convenzione si estende anche a Cefalù dove il dottore Scaffidi presta anche la sua opera".
Tre interventi delicati anche da un punto di vista anestesiologico come ha spiegato la dottoressa Rita D’Ippolito. “La prima paziente è stata molto impegnativa da un punto di vista emodinamico – spiega l’anestesista Rita D’Ippolito – perché si trattava di una paziente cardiopatica con un grave scompenso cardiaco. L’intervento però si imponeva per via di un voluminoso gozzo che comprimeva anche le vie aeree e i vasi del collo. Si trattava di un’intubazione difficile ma abbiamo tutti i presidi a disposizione che per fortuna non sono stati utilizzati perché tutto è andato per il meglio. Con alcune accortezze anestesiologiche la paziente ha risposto bene al trattamento farmacologico. L’intervento si è concluso bene e siamo abbastanza contenti perché un intervento live in diretta è sempre molto impegnativo, anche da un punto di vista emotivo, sia per noi anestesisti che per i chirurghi. Nel cammino anestesiologico la prima difficoltà è sicuramente quella dell’intubazione. Altro problema che possiamo riscontrare è quello del sanguinamento, poiché nel collo sono presenti vasi importanti, la carotide, la giugulare e quindi può verificarsi un sanguinamento improvviso che dobbiamo sempre cercare di fronteggiare. Infine è importante la fase del risveglio perché si può avere uno spasmo della laringe, con reintubazione immediata, oppure si può andare incontro a una paralisi momentanea di una delle corde vocali, quindi la reintubazione diventa un obbligo. In quel caso il paziente ha necessità di rimanere intubato per altre 24 ore finché non si abbia la ripresa completa. Di questi casi ne capitano pochissimi e vengono in genere brillantemente superati dalla nostra equipe senza nessun reliquato”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal dottore Salvo Scaffidi, direttore dell’Unità Operativa Semplice di Endocrinochirurgia. “Gli interventi sono stati abbastanza difficili, si trattava di gozzi affondati in torace – spiega Scaffidi – grossi, di consistenza dura e parenchimatosa ma fortunatamente sono andati bene e devo dire eseguiti anche piuttosto velocemente. Nel corso del congresso è emerso innanzitutto il confronto tra le varie tecniche chirurgiche che utilizziamo qui in Sicilia, quindi c’è stato il confronto con i colleghi di Palermo, di Catania, ma anche di altri ospedali periferici. C’è il confronto sulle linee guida, su quelli che sono i nuovi approcci e le tecniche sulla patologia tiroidea. Devo dire è stato molto interessante e molto vissuto questo congresso. Ogni anno dedico il mio congresso a qualcosa o qualcuno. Quest’anno ho deciso di dedicarlo ai colleghi chirurghi Carmelo Venti e Luigi Paternò che dopo ben 42 anni di servizio all’ospedale Sant’Elia vanno in pensione. Beh come dico io la storia la fanno gli operatori, la fanno i chirurghi, la fanno gli infermieri e quindi diciamo che un grande spaccato della storia di questo ospedale l’hanno fatto anche i due colleghi”.