Giornata all'insegna dell'accoglienza e dell'incontro tra culture alla Casa di Josè di Caltanissetta dove sono ospitate 15 persone (un anziano, donne e bambini) fuggite dall'Ucraina. I profughi sono arrivati grazie a un pullman organizzato dalla figlia 16enne di Andrea Bartoli di Favara che, mediante una raccolta fondi, ha finanziato il viaggio. Oggi hanno cucinato piatti tipici della cucina ucraina e condiviso il cibo con gli italiani presenti alla manifestazione. Ad intrattenere i bimbi anche i clown di un'associazione palermitana. "Arrivo dalla provincia di Kiev – racconta Victoria Niegyna, 33 anni – e sono partita dopo 10 giorni dall'inizio della guerra. Per tutto il tempo siamo stati quasi sempre in cantina. Abbiamo avuto moltissia paura, ogni giorno sentivamo aerei militari, era una cosa paurosa. Questa invasione – continua – non ce l'aspettavamo completamente. Quando Putin annunciò l'inizio di un'operazione militare noi non credevamo assolutamente che iniziasse tutto ciò". Natalya è riuscita a portare con sé anche il suo amato gatto, come molti ucraini arrivati con i loro amici a quattro zampe al seguito. "In Italia – aggiunge – ci troviamo molto bene, gli italiani sono molto aperti anche rispetto a noi che siamo un popolo un po' freddo e abbiamo trovato tanto calore. I bimbi vanno a scuola, fanno calcio, basket, hanno sempre qualcosa da fare. E' davvero bello, qui ci sentiamo al sicuro"